Roma , sabato, 9. novembre, 2024 11:00 (ACI Stampa).
1700 anni e non li dimostra: la Bellezza non ha età, ed è proprio vero. Trionfante nella sua affascinante e sinuosa figura, la facciata della Basilica di San Giovanni ha sopra di essa una statua che campeggia, alta e trionfante. Sembra prendere tutta la scena: è il Cristo Salvatore. Ed è proprio a lui, nel IV secolo, che era stata dedicata. Poi, nei secoli seguenti, al nome di Cristo Salvatore furono aggiunti quelli di Giovanni Battista e Giovanni Evangelista: a questi Santi erano stati dedicati degli oratori presso il Laterano. E’ un gioello d’arte e di fede, la maestosa e austera Basilica romana. Ricca e splendida d’oro e di marmi, a imitazione del palazzo dei Cesari: non a caso, fu chiamata “aurea”.
Storia ricchissima, quella di San Giovanni in Laterano: di fede, di arte e storia. Basterebbe ricordare che vi fu battezzato Carlo Magno nella Pasqua del 774; e nel 1209, Papa Innocenzo III incontrò Francesco d’Assisi, venuto a Roma per chiedere l’approvazione della regola francescana. Inoltre, hanno soggiornato in questo luogo tutti i Pontefici per circa mille anni fino alla Cattività avignonese (1309-1376/77).
La stessa sua struttura architettonica rappresenta un vero diadema nella Roma di tutti i secoli. Basterebbe volgere lo sguardo, una volta entrati nella Basilica, al soffitto a cassettoni disegnato da Pirro Ligorio e ornato da Daniele da Volterra. I nomi degli artisti che hanno lasciato la loro traccia nella Basilica sono tantissimi. Troviamo, ad esempio, l’enorme organo cinquecentesco di Luca Biagi decorato da Giovan Battista Montano. Di notevole pregio, il ciborio barocco impreziosito da pietre preziose, posto nel transetto sud. Sopra il ciborio si trova una stanza quasi sconosciuta. In questa vi è racchiuso il reliquiario della tavola dell’Ultima Cena.