“La decisione del Santo Padre Francesco di arricchire la celebrazione del Pallio per gli Arcivescovi prevedendo due momenti: consegna a Roma e imposizione da parte del Nunzio Apostolico nella sede del Metropolita, è una bella occasione per riscoprire il valore e l’importanza di questo rito. Il pallio è simbolo del nostro vincolo di comunione con la Chiesa di Roma e della missione di essere a servizio della provincia ecclesiastica composta dalle altre Diocesi suffraganee”. Lo ha ricordato l’Arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, al termine della celebrazione – domenica scorsa – durante la quale il Nunzio Apostolico in Italia Monsignor Rajič gli ha imposto il pallio, benedetto dal Papa lo scorso 29 giugno.

Monsignor Gherardo Gambelli è stato eletto Arcivescovo metropolita di Firenze lo scorso 18 aprile ed è stato consacrato dal suo predecessore, il Cardinale Giuseppe Betori, il 24 giugno successivo. Nel giorno della sua consacrazione episcopale, Monsignor Gambelli prese possesso dell’Arcidiocesi e cinque giorni dopo si è recato a Roma per la consegna del pallio, in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo.

L’Arcivescovo di Firenze ha ribadito la “ferma volontà” di lasciarsi “guidare dallo Spirito Santo nel cammino verso quell’unità che non è mai uniformità, ma armonia delle differenze. L’imposizione del pallio nel giorno della Festa della Dedicazione della nostra cattedrale di Santa Maria del Fiore diventa infine un richiamo ad avvicinarsi sempre più al Signore pietra viva per costruire un edificio spirituale, per esercitare un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Quel culto in spirito e verità, lo viviamo in pienezza quando ci lasciamo trasformare dalla grazia, diventando come una bella vetrata che mostra i suoi colori quando si lascia attraversare dai raggi del sole”.