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Germania, chiese in rosso per rivendicare il diritto alla fede cristiana

Previsti eventi speciali nelle cattedrali di Fulda, Augsburg e Paderborn

Duomo di Paderborn |  | Kirche in Not Germany Duomo di Paderborn | | Kirche in Not Germany

Mercoledì 20 novembre le Chiese della Germania (e non solo) si illumineranno di rosso per sensibilizzare sul troppo spesso dimenticato dramma dei cristiani nel mondo, discriminati, perseguitati e addirittura martirizzati a causa della loro fede. L’iniziativa promossa ogni anno dal 2015 dall’organizzazione di diritto pontificio Aid to the Church in Need International, viene amplificata e replicata in molti dei 23 paesi dove l’opera fondata nel 1947 è presente con uffici nazionali.

Ma l’obiettivo della campagna non è solo accendere, letteralmente, i riflettori sui cristiani la cui fede è, a vario titolo, osteggiata nei paesi in cui vivono, ma anche richiamare più in generale l’attenzione sul diritto alla libertà religiosa, un diritto sempre meno scontato perfino nel cristiano Occidente. «Centinaia di milioni di cristiani nel mondo vivono in un ambiente in cui sono violentemente
perseguitati, discriminati o impossibilitati a praticare liberamente la loro fede», ha detto in una nota il direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre di Germania, Florian Ripka.

Eccezionalmente, quest’anno la data coincide con la Giornata di preghiera e pentimento dei protestanti, motivo per cui l’organizzazione pontificia auspica e raccomanda campagne ecumeniche.
In collaborazione con le Diocesi di Fulda, Augsburg e Paderborn, oltre all’illuminazione in rosso degli edifici di culto o delle loro facciate, sono previsti grandi eventi all’interno delle loro cattedrali. Cristiani iracheni, nigeriani ed egiziani racconteranno le loro esperienze di persecuzione. Il 21
novembre, a Berlino, si terrà una Serata di preghiera per la pace in Terra Santa con il padre benedettino Nicodemus Schnabel da Gerusalemme. Le serate di preghiera e di informazione sulla persecuzione dei cristiani, così come l’illuminazione rossa delle chiese, avranno luogo, non solo durante il Mercoledì Rosso, ma per tutto il mese di novembre.

La Cattedrale di Sankt Salvator in Fulda sarà illuminata di rosso dal 16 al 22 novembre. Il Dipartimento della Chiesa mondiale della Diocesi di Fulda è quest’anno partner di cooperazione della campagna. «Il diritto umano alla libertà religiosa comprende la libertà di professare e praticare la propria religione e la propria visione del mondo senza essere perseguitati», ha affermato il vescovo ausiliare Dr. Karlheinz Diez, vicario episcopale per la Chiesa universale. «Insieme ad Aiuto alla Chiesa che Soffre – ha proseguito il presule - noi della diocesi di Fulda, in occasione del Red Wednesday di quest’anno, richiameremo l’attenzione sulla situazione dei cristiani di tutto il mondo a cui viene negato questo diritto fondamentale».

Mercoledì 20 novembre, Aiuto alla Chiesa che Soffre di Germania e la Diocesi di Fulda organizzano una messa con animazione musicale con il gruppo Könige und Priester nella Cattedrale di Fulda a partire dalle 19:30 con il titolo One Heart - Red Wednesday Edition. Il vicario generale
Christof Steinert presiederà la celebrazione a nome della diocesi di Fulda.

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Come si può vedere dal sito di Aiuto alla Chiesa che Soffre di Germania sono
già 133 le parrocchie che hanno dichiarato la loro adesione all’iniziativa (l’aumento in tempo reale delle adesioni si può seguire da questo link: https://www.red-wednesday.de/#pfarreien), e che provvederanno ad illuminare le loro chiese di rosso o ad organizzare incontri informativi sul tema
in occasione del Red Wednesday 2024. Dal sito le comunità ecclesiali e le parrocchie possono anche registrarsi e scaricare materiale promozionale gratuito sul tema. La campagna internazionale Red Wednesday è giunta alla nona edizione. Tra gli edifici già illuminati figurano il Colosseo e la Fontana di Trevi a Roma, la statua di Cristo a Rio de Janeiro, il palazzo del Parlamento austriaco e, in
Germania, le cattedrali di Augusta, Dresda, Friburgo, Paderborn, Passau e Ratisbona.