Roma , venerdì, 8. novembre, 2024 14:00 (ACI Stampa).
L'Opera Romana Pellegrinaggi è al servizio di fedeli e pellegrini ormai dal 1933. Da pochi giorni ha una nuova guida, Suor Rebecca Nazzaro. Dunque l'Ufficio per la pastorale del pellegrinaggio del Vicariato di Roma, con questa nuova direzione, sicuramente metterà in campo proposte e idee nuove. ACI Stampa le ha chieste direttamente a Suor Rebecca.
Come ha preso questo incarico alla guida dall’Opera Romana Pellegrinaggi? È stata lieta della buona notizia?
Sicuramente con molta sorpresa. I tanti anni di esperienza nel campo di "Catechesi con Arte", con la mia Comunità, Missionarie della Divina Rivelazione, nell’accompagnamento di tanti pellegrini ha permesso di poter accumulare un bagaglio di esperienza che lietamente mettiamo al servizio della Chiesa in questo nuovo servizio che il Santo Padre mi affida.
Lei Suor Rebecca si può dire che è un po’ un’artista o comunque innamorata dell’arte. Lo studio al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, cantante lirica. Cosa può fare l’arte per la Chiesa ?
L’arte, nonché la bellezza, in tutte le sue manifestazioni, eleva l’animo umano allo stupore e alla contemplazione. La Via della bellezza, come c'insegna San Tommaso d'Aquino, risponde all’intimo desiderio di felicità che alberga nel cuore di ogni uomo. Essa apre orizzonti infiniti, che muovono l’essere umano ad uscire da se stesso, e ad aprirsi al Trascendente e al Mistero. In tal senso, l’arte è al servizio da sempre del Vangelo ed è per questo che la Chiesa ci ha regalato nei secoli, capolavori di architettura, scultura, pittura, musica, chiamando i più grandi artisti del tempo per esprimere attraverso la bellezza visibile, il Dio invisibile. La nostra città, pur essendo una grande metropoli con le sue specifiche sfide, è unica al mondo perchè ci parla in ogni angolo di questo connubio potente e silente tra il bello e la fede, tra la catechesi e l’immagine. Un’immagine non fine a se stessa ma capace di condurre a Colui che è il Bello e il Buono per eccellenza: Cristo, immagine del Dio invisibile, come scrive San Paolo nella lettera ai Colossesi.