Tolentino , martedì, 5. novembre, 2024 14:00 (ACI Stampa).
“In occasione del convegno di studi sulle figure di fra Tommaso da Tolentino e di padre Matteo
Ricci, come pure di Marco Polo nei suoi rapporti con i francescani il Sommo Pontefice è lieto di
rivolgere il cordiale saluto, esprimendo apprezzamento per l’iniziativa volta ad approfondire l’opera
missionaria e l’attività culturale di così illustri personaggi, amici e benefattori dell’Oriente, Sua
Santità auspica che il ricordo di questi protagonisti del loro tempo, attenti ai mutamenti sociali e
impegnati nel tessere rapporti tra la civiltà europea e quella asiatica riaffermi l’importanza del
dialogo tra popolazioni, tradizioni e religioni diverse nel rispetto reciproco, per costruire ponti fra
tutti gli uomini, così che ognuno possa trovare nell’altro non un nemico, non un concorrente, ma un
fratello da accogliere e da abbracciare. Con tali sentimenti il Santo Padre augura ogni buon esito ai
lavori congressuali ed invia agli organizzatori, ai relatori ed ai presenti tutti la benedizione
apostolica”.
Con questo messaggio augurale del segretario di stato vaticano, card. Pietro Parolin, a nome di papa Francesco, nei giorni 18 e 19 ottobre, in occasione del Centenario per i 700 anni della morte di
Marco Polo, con la partecipazione dell’Università ‘Ca’ Foscari’ di Venezia, della Pontificia
Università ‘Antonianum’ di Roma, del ‘Kyrgyz-Russian Slavic University’ della Repubblica del
Kyrghyzstan e dell’Università di Macerata, del ‘Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni
dalla morte di Marco Polo’, della Provincia Picena ‘San Giacomo della Marca dei Frati Minori’,
della Città di Venezia, della Regione Marche, del Comune di Tolentino e della diocesi di Macerata,
a Tolentino, nelle Marche si è svolto il convegno di studi internazionali, ‘Appunti di viaggio: Marco
Polo ed i Francescani in Oriente’, organizzato dal ‘Comitato per le celebrazioni in memoria del
beato Tommaso da Tolentino’ e da ‘BAP – Biblioteca Archivio Pinacoteca’ (Biblioteca storico-
francescana e picena ‘S. Giacomo della Marca’), con il sostegno del dal Sermit odv (Servizio
missionario Tolentino), che sostiene i missionari in Brasile, in India ed in Burundi, dell’ASSM
(Azienda Specializzata Settore Multiservizi) e delle ‘Terme Santa Lucia’ di Tolentino, a cui hanno
partecipato i professori Antonio Montefusco, Eugenio Burgio, Raissa de Gruttola, Samuela Simion,
Giuseppe Mascherpa, Pier Giorgio Borbone, Maela Carletti, Nadezhda Romanovna Khan, Lorenzo
Turchi, Alessio Mecella e Carlo Vurachi.
Al messaggio papale è seguito il video saluto del prefetto apostolico di Ulaanbaatar, in Mongolia,
card. Giorgio Marengo, che ha ringraziato gli organizzatori del convegno: “Ho la grazia di
trovarmi in queste terre raggiunte in antichità dal grande movimento evangelizzatore degli Ordini
mendicanti, soprattutto i francescani. Per me è un onore rappresentare l’ultimo ‘anello’ di una
catena di missione, di scambio culturale e di ponte tra culture, che ha visto certamente l’ordine
francescano in prima linea,in particolare fra Giovanni di Pian del Carpine, che per noi in Mongolia
è una figura molto conosciuta dai nostri fedeli cattolici. E’ stata provvidenziale la visita del Santo
Padre, accogliendo l’invito del presidente: erano trascorsi 777 anni dall’arrivo di fra Giovanni alla
corte degli imperatori mongoli; quindi questa storia di contatti con l’Occidente, favorita dai
francescani della ‘prima generazione’, ha potuto conoscere un momento di particolare intensità
proprio in occasione della visita del Santo Padre. Fra Giovanni del Pian del Carpine e fra Guglielmo
di Rubruck hanno contribuito in modo decisivo a far conoscere il mondo il mondo mongolo in
Occidente attraverso i loro appunti di viaggio e con la storia vissuta, che hanno potuto
testimoniare”.
Ed ha ricordato la presenza della Chiesa oggi in Mongolia, in ricerca delle proprie radici: “La
Chiesa è configurata come una prefettura apostolica e conta un esiguo numero di fedeli, tutti locali,
che in questi 32 anni, da quando sono state siglate le relazioni diplomatiche tra Santa Sede e
Mongolia, hanno scelto di aderire alla fede cattolica. Questa piccola comunità è molto interessata a
scoprire le proprie radici: il cristianesimo, nella forma nestoriana, era ben conosciuto in questa parte di mondo (i diari di fra Giovanni e di fra Guglielmo lo testimoniano); e ci fu un altro grande francescano, che lasciò un segno della storia della Chiesa in questa parte di mondo: fra Giovanni da Montecorvino, perché fu proprio nella Cina di Kubilai Khan, che il primo vescovo di Pechino prese a cuore la componente mongola dell’Impero, che allora era consistente. Quindi ricordiamo fra Giovanni da Montecorvino per il suo contributo alla traduzione della Bibbia in lingua mongola.
Oggi collaboriamo con la Società biblica mongola, che è un’istituzione evangelica per la traduzione
e la diffusione del testo biblico nelle lingue locali. Con la Società biblica mongola stiamo avviando
una collaborazione, che ci porterà in pochi anni alla traduzione dei libri deuterocanonici, in modo
che potremo avere in breve tempo la pienezza del testo biblico secondo il canone cattolico”.
Il convegno internazionale è stato anticipato, venerdì 18 ottobre, da un incontro con il direttore
dell’Agenzia Fides, Gianni Valente, che ha raccontato il Primum Concilium Sinense, svoltosi a
Shanghai nel 1924, inframmezzato da brani musicali del tenore fra Alessandro Giacomo
Brustenghi, ed i saluti del vescovo della diocesi di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, del custode
del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, ed il provinciale dei Frati Minori delle Marche, fra
Simone Giampieri.