Valencia , martedì, 5. novembre, 2024 18:30 (ACI Stampa).
La parrocchia orionina del Cuore Immacolato di Maria di Manises, un comune della Comunità autonoma Valenciana, negli ultimi giorni "si è data molto da fare per aiutare le persone vittime dell’alluvione che ha colpito la città spagnola tra martedì e mercoledì della scorsa settimana". A dichiararlo è un comunicato stampa ufficiale dell'Opera Don Orione.
Sebbene la zona della parrocchia non sia stata colpita direttamente dal disastro, c’è stata fin da subito una grande mobilitazione per portare aiuti a chi ne aveva bisogno. Come riporta padre Miguel Angel Bombin, direttore della Vice provincia spagnola dell’Opera don Orione, insieme a María Ángeles Ocaña, una parrocchiana di Manises e membro del Movimento Laicale Orionino locale, fin dai primi momenti "i giovani della parrocchia e tanti altri volontari, sostenuti dal parroco, padre Miguel Ángel Laseca, hanno iniziato a raccogliere forniture nel caso qualcuno avesse bisogno di aiuto. È stato incredibile vedere come molte associazioni e gruppi di Manises si siano coordinati per preparare cibo e raccogliere alimenti e beni di prima necessità, per poi distribuirli con camion e altri mezzi in punti specifici".
"La nostra missione - raccontano nel comunicato - segue lo stile di vita di San Luigi Orione, così tutti insieme ci siamo messi al lavoro, senza sapere se saremmo riusciti a raccogliere qualcosa o a far arrivare gli aiuti dove erano necessari. Tuttavia, ben presto ci siamo resi conto che le richieste si moltiplicavano. In questi giorni ci siamo dedicati alle famiglie e alle loro richieste specifiche per gli sfollati, persone anonime che conoscevano altre persone con bisogni particolari e che si sono occupate del trasporto, stabilendo così una connessione. Noi procuravamo gli oggetti necessari e li facevano arrivare a loro, diventando pezzi perfetti di un puzzle. Abbiamo distribuito cibo, vestiti, medicinali, pannolini per bambini, e tutto il materiale che ci veniva richiesto e che siamo riusciti a raccogliere".
"Abbiamo cercato - proseguono - di soddisfare tutte le necessità delle persone che ci avevano richiesto oggetti specifici a Valencia e in tanti comuni limitrofi: Chiva, Alfafar, Benetússer, Sedaví… sempre grazie alla generosità di tutti i nostri parrocchiani e delle persone presenti, giovani e meno giovani, che hanno montato scatole, impacchettato, confezionato, e fatto migliaia di telefonate per ottenere ciò che ci era stato richiesto. C’è anche chi ha scelto di recarsi sui luoghi maggiormente colpiti dall’alluvione per aiutare manualmente, portando anche il materiale che avevamo raccolto. A tutto ciò si aggiunge la nostra comunità che si è impegnata nella preghiera per questi paesi, dimostrando una solidarietà incredibile, ciascuno donando ciò che poteva in base alle proprie possibilità".
"Questa - concludono - è la nostra missione: aiutare tutti, aiutare chi ci chiede. Non disponiamo di grandi infrastrutture, né possiamo aiutare come una grande associazione, ma questo gruppo di persone convinte di poter cambiare il mondo con piccoli gesti ha voluto essere luce per tutti coloro che vivono nell’oscurità in questi giorni".