Città del Vaticano , lunedì, 4. novembre, 2024 11:30 (ACI Stampa).
E’ la figura del “buon ladrone” crocifisso con Gesù il primo elemento che il Papa offre nella sua omelia in occasione della Messa celebrata in San Pietro in suffragio dei Cardinali e dei Vescovi defunti nel corso dell’anno.
“Gli ultimi respiri di quest’estraneo nel Vangelo – osserva Francesco - diventano un dialogo pieno di verità. Questo condannato ci rappresenta tutti, possiamo dargli il nostro nome. Soprattutto, possiamo fare nostra la sua supplica: Gesù, ricordati di me. Tienimi vivo nella tua memoria”.
“Ricordare – spiega Papa Francesco - significa portare ancora al cuore, rimettere nel cuore. Quell’uomo, crocifisso con Gesù, trasforma un estremo dolore in una preghiera. Non lo chiede con voce straziante, quella di uno sconfitto, bensì con tono pieno di speranza. Questo è tutto ciò che desidera il delinquente che muore come discepolo dell’ultima ora: cerca un cuore ospitale. E il Signore ascolta la preghiera del peccatore, fino alla fine, come sempre. Trafitto dal dolore, il cuore di Cristo si apre per salvare il mondo: accoglie, morente, la voce di chi muore. Gesù muore con noi, perché muore per noi”.
Gesù accoglie la sua preghiera, il suo “ricordo è efficace, perché ricco di misericordia. Mentre la vita dell’uomo viene meno, l’amore di Dio sprigiona libertà dalla morte. Allora il condannato è redento; l’estraneo diventa compagno; un breve incontro sulla croce durerà per sempre nella pace”.
“Rivolgendosi al cuore di Dio – conclude il Papa - gli uomini di oggi e di ogni tempo possono sperare la salvezza. La memoria del Signore custodisce l’intera storia, la memoria è custodia: Egli ne è il giudice compassionevole e ricco di misericordia”.