"In questo cambiamento d’epoca, in mezzo al processo di secolarizzazione – che è chiaro: si vede chiaro come lo spirito di questo mondo –, l’attività educativa si trova immersa in un orizzonte pressoché inedito. L’educazione cristiana attraversa terreni inesplorati, segnati da mutamenti di tipo antropologico e culturale, sui quali stiamo ancora cercando risposte alla luce della Parola di Dio. Nel contempo raccogliamo le esperienze positive che ci trasmettono molte famiglie, le scuole, le comunità parrocchiali, le associazioni e la stessa pedagogia". Papa Francesco lo ha detto questa mattina ai i partecipanti all’undicesimo Congresso Nazionale del Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica (MIEAC).

Il Papa ha ricordato il Progetto formativo dell’Azione Cattolica Italiana e ha detto: "Ci sono tante cose urgenti oggi, ma una di queste è – per usare una vostra espressione – essere «educatori dal cuore grande ... nei labirinti della complessità». E voi sapete come si esce da un labirinto? Mai soli, mai. E, secondo, dall’alto. Da un labirinto si esce dall’alto e mai soli. Pensate un po’ a questo".

Si tratta per il Papa di "rinsaldare i rapporti proficui con i diversi soggetti del processo educativo".

Un pensiero anche per il Giubileo il Papa ha detto: "abbiate un’attenzione speciale per i bambini, gli adolescenti, i giovani. A loro dobbiamo guardare con fiducia, con empatia, vorrei dire con lo sguardo e con il cuore di Gesù. Sono il presente e il futuro del mondo e della Chiesa". Infine per il Papa "attraverso i processi educativi esprimiamo il nostro amore per l’altro, per chi è vicino o ci è affidato; e, al contempo, è essenziale che l’educazione sia fondata, nel suo metodo e nelle sue finalità, sull’amore. Senza amore non si può educare. Educare sempre con amore!"