Città del Vaticano , venerdì, 19. febbraio, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Tre giorni di lavoro sul motu proprio di Paolo VI “Apostolica Sollicitudo” che istituì il Sinodo dei Vesovi, per approfondire il discorso che Papa Francesco ha pronunciato il 17 ottobre 2015 in occasione della commemorazione del cinquantesimo anniversario del documento. Il Seminario si è svolto a Roma e vi hanno partecipato numerosi docenti di ecclesiologia e di diritto canonico provenienti da diverse Università e Facoltà ecclesiastiche del mondo.
“Durante i lavori- si legge nel comunicato ufficiale- è emersa l’esigenza di inquadrare il Sinodo dei Vescovi nella cornice più ampia di un’ecclesiologia sinodale, in analogia con il mistero di unità, nella distinzione, della Santissima Trinità. Questa prospettiva porta a concepire l’autorità episcopale in Synodo come servizio al Popolo di Dio, di cui si riconosce la dignità sacerdotale fondata sul Battesimo”.
Si parla di una “riscoperta della soggettività del Popolo di Dio e della relazione costitutiva che ciascun Vescovo intrattiene con la propria Chiesa e simultaneamente con la Chiesa universale, richiede di considerare nei processi sinodali non solo il Vescovo di Roma e l’Episcopato, ma anche i fedeli”.
Alla luce di questo nelle prossime assemblee sinodali la consultazione del Popolo di Dio dovrebbe avere una ruolo più significativo nella preparazione dei Sinodi per i quali si ipotizza anche una partecipazione nella assemblea dei fedeli con maggior spazio agli uditori.
Una maggiore collaborazione anche con i Sinodi delle Chiese orientali e con le Conferenze episcopale nazionali è considerata opportuna nella fase della attuazione.