Roma , mercoledì, 30. ottobre, 2024 12:30 (ACI Stampa).
Giovedì 31 ottobre al Santuario del Divino Amore di Roma si svolgerà la prima edizione della ‘Notte dei Santi’, un’iniziativa serale e notturna proposta ai ragazzi e i giovani della diocesi di Roma con l’obiettivo di stare bene insieme, non solo divertendosi, ma riflettendo sulla bellezza della santità. La celebrazione eucaristica sarà presieduta dal Cardinal Enrico Feroci, rettore del Santuario del Divino Amore, e da Monsignor Dario Gervasi, vescovo ausiliare del Settore Sud della diocesi di Roma.
A Suor Vincenzina Botindari, francescana missionaria del Cuore Immacolato di Maria, chiediamo il motivo, per cui la Chiesa festeggia tutti i Santi: “La festa di tutti i santi viene celebrata perché i fedeli abbiano dei forti punti di riferimento per ridare senso al cammino di fede, che verte verso la vita eterna. I santi sono testimoni di un incontro fatto, vissuto e portato a compimento. Sono l’immagine di quello che Dio realizza per la sua Chiesa: l’alpha e l’omega (inizio e fine)
Loro stessi, i santi, hanno camminato come noi sulle strade di questo mondo, spesso li scopriamo uomini fragili capaci di ridere o piangere, ma sempre orientati verso l’unico bene: Dio, il paradiso e tutto ciò che richiama la vita eterna. In questo caso possiamo pensare a san Filippo Neri, che spingeva i giovani attraverso la loro innocenza verso Dio. Sicuramente in lui non c’era nulla di costruito o programmato, ma aveva una piena fiducia nella provvidenza intesa come nutrimento dell’anima e del corpo. Fra poco inizia il Giubileo; ecco i santi ci mostrano questa lampada della speranza: non abbiate paura, continuate a camminare”.
Perché il beato Carlo Acutis è al centro di questo momento di preghiera?
“L’evento della ‘notte dei santi’ che si terra al Santuario del Divino Amore, che per i romani ha un significato particolare, grazie all’invito del rettore mons. Enrico Feroci: giovedì 31 ottobre alle ore 21.00 propone un altro testimone molto più recente, che è il beato Carlo Acutis. Un testimone della fede molto più vicino ai giovani e alla loro quotidianità. Cosa testimonia oggi Carlo Acutis ai giovani? Sicuramente che Dio e in quel quotidiano semplice fatto di scuola, studio, sport o attività digitali come tanti dei nostri ragazzi. Penserai e dov’è la straordinarietà di questo ragazzo? Aver fatto spazio a Dio, si è fidato di Lui a tal punto da far diventare Gesù il suo punto fermo. La straordinarietà di Carlo la vedremo solo dopo la sua morte, e non sono i miracoli che sta concedendo a molti, ma aver riportato molti allo Straordinario”.