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Suor Botindari: a Roma la ‘Notte dei Santi’ con il Beato Acutis

L'intervista a Suor Vincenzina Botindari, francescana missionaria del Cuore Immacolato di Maria

La locandina dell'evento al Divino Amore di Roma | La locandina dell'evento al Divino Amore di Roma | Credit centrooratoriromani.org La locandina dell'evento al Divino Amore di Roma | La locandina dell'evento al Divino Amore di Roma | Credit centrooratoriromani.org

Giovedì 31 ottobre al Santuario del Divino Amore di Roma si svolgerà la prima edizione della ‘Notte dei Santi’, un’iniziativa serale e notturna proposta ai ragazzi e i giovani della diocesi di Roma con l’obiettivo di stare bene insieme, non solo divertendosi, ma riflettendo sulla bellezza della santità. La celebrazione eucaristica sarà presieduta dal Cardinal Enrico Feroci, rettore del Santuario del Divino Amore, e da Monsignor Dario Gervasi, vescovo ausiliare del Settore Sud della diocesi di Roma. 

A Suor Vincenzina Botindari, francescana missionaria del Cuore Immacolato di Maria, chiediamo il motivo, per cui la Chiesa festeggia tutti i Santi: “La festa di tutti i santi viene celebrata perché i fedeli abbiano dei forti punti di riferimento per ridare senso al cammino di fede, che verte verso la vita eterna. I santi sono testimoni di un incontro fatto, vissuto e portato a compimento. Sono l’immagine di quello che Dio realizza per la sua Chiesa: l’alpha e l’omega (inizio e fine)

Loro stessi, i santi, hanno camminato come noi sulle strade di questo mondo, spesso li scopriamo uomini fragili capaci di ridere o piangere, ma sempre orientati verso l’unico bene: Dio, il paradiso e tutto ciò che richiama la vita eterna. In questo caso possiamo pensare a san Filippo Neri, che spingeva i giovani attraverso la loro innocenza verso Dio. Sicuramente in lui non c’era nulla di costruito o programmato, ma aveva una piena fiducia nella provvidenza intesa come nutrimento dell’anima e del corpo. Fra poco inizia il Giubileo; ecco i santi ci mostrano questa lampada della speranza: non abbiate paura, continuate a camminare”.

Perché il beato Carlo Acutis è al centro di questo momento di preghiera? 

“L’evento della ‘notte dei santi’ che si terra al Santuario del Divino Amore, che per i romani ha un significato particolare, grazie all’invito del rettore mons. Enrico Feroci: giovedì 31 ottobre alle ore 21.00 propone un altro testimone molto più recente, che è il beato Carlo Acutis. Un testimone della fede molto più vicino ai giovani e alla loro quotidianità. Cosa testimonia oggi Carlo Acutis ai giovani? Sicuramente che Dio e in quel quotidiano semplice fatto di scuola, studio, sport o attività digitali come tanti dei nostri ragazzi. Penserai e dov’è la straordinarietà di questo ragazzo? Aver fatto spazio a Dio, si è fidato di Lui a tal punto da far diventare Gesù il suo punto fermo. La straordinarietà di Carlo la vedremo solo dopo la sua morte, e non sono i miracoli che sta concedendo a molti, ma aver riportato molti allo Straordinario”. 

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In quale modo è possibile raccontare la santità ai giovani?

“La Chiesa cattolica oggi ha avviato diversi processi di trasmissione della fede vogliamo parlarne di alcuni. Abbiamo già detto che i santi ci indicano da sé la via da seguire con la loro stessa vita, sono in effetti testimoni credibili, che smuovono anche le coscienze, pensiamo al Beato Pino Puglisi, ma andiamo avanti. Una delle nuove vie di comunicazione della fede è sicuramente la musica, che conserva da sempre nella storia un grande potere educativo per comunicare non solo la poesia dell’amore, ma già da qualche decennio essa è uno dei canali per veicolare la fede e il messaggio della Chiesa Cattolica”.

Perché parlare dei santi ai giovani?

“Parlare dei santi è una necessità, in quanto è un racconto della vita eterna. Parlare dei santi è un ‘servizio’, che racconta l’annuncio di una santità nel quotidiano. Avremo una ‘presenza’ del beato Carlo Acutis, perché la diocesi di Assisi ci ha concesso le reliquie del cuore del beato. Questo sarà un momento speciale, perché in un momento in cui sembra quasi che la fede abbia un momento di ‘calo’, in realtà ci sono i giovani che diventano santi. Sembra un’utopia raggiungere la santità, ma il beato Acutis lo ha fatto senza grandi manifestazioni esteriori; semplicemente ha incontrato Dio ed ha compreso che la sua quotidianità doveva essere intessuta di questa presenza”.

 

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Come si svolge questa serata?

La notte dei santi che si svolge giovedì 31 ottobre al Divino Amore utilizzerà questi canali: la catechesi di don Fabio Rosini sulla Santità; la testimonianza portata da p. Marco Gaballo parroco del Santuario della Spoliazione in Assisi; la christian music delle band del Kantiere Kairos e di Lorenzo Belluscio/music&faith e Marco Mammoli, che per anni ci ha fatto cantare l’inno della giornata mondiale della gioventù del 2000 tenutasi a Roma; l’arte degli artisti per Dio nella persona di Erika Fossati che donerà alla notte dei santi i volti della santità. Con collaborazioni importanti per testimoniare come comunità la fede ai nostri ragazzi: il Vicariato di Roma attraverso l’ufficio di pastorale giovanile nella persona di don Alfredo Tedesco direttore dello stesso ufficio; Centro Diocesano missionario nella persona del direttore, p. Giulio Albanese affinchè i giovani possano riconoscersi missionari in cammino verso la santità; OFS LAZIO ed infine i canti del maestro Ambrogio Sparagna. Non possiamo dimenticare la preziosa collaborazione dei Francesclaun, giullari di Dio, che animeranno la notte dei santi dei più piccoli per far conoscere e sperimentare anche a loro la gioia dei santi”.

 

Ed Halloween? 

“Ce ne siamo completamente disinteressati, abbiamo l’urgenza di comunicare la fede ai nostri ragazzi!”