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Papa Francesco, la Chiesa sinodale è una comunità il cui primato è nel dono dello Spirito

La celebrazione della Messa in San Pietro per la conclusione della Assemblea sinodale

Papa Francesco |  | Vatican Media Papa Francesco | | Vatican Media

"Non una Chiesa seduta, ma una Chiesa in piedi. Non una Chiesa muta, ma una Chiesa che raccoglie il grido dell’umanità. Non una Chiesa cieca, ma una Chiesa illuminata da Cristo che porta la luce del Vangelo agli altri. Non una Chiesa statica, ma una Chiesa missionaria, che cammina con il Signore lungo le strade del mondo".

Papa Francesco lo dice nella omelia della messa che conclude l'assemblea sinodale che si è celebrata in Vaticano dedicata alla Sinodalità.

Una messa solenne nella basilica vaticana nella quale si è pregato per la pace, la comunione e perché Dio illumini la Chiesa "affinché, liberata dai vincoli della mondanità, sia segno di speranza per l’umanità".

La cecità - si domanda il Papa - che si può chiamare mondanità o cuore chiuso, non restiamo seduti nelle nostre cecità, il Signore passa sempre e si ferma per prendersi cura di me e io lo sento passare? Ho la capacità di discernere quando il Signore passa?

Papa Francesco commentando le letture della domenica in particolare il Vangelo e il miracolo del cieco Bartimeo dice: "il Signore passa, sempre il Signore passa e si ferma per prendersi cura della nostra cecità. Ed è bello se il Sinodo, ci spinge a essere Chiesa come Bartimeo: la comunità dei discepoli che, sentendo il Signore che passa, avverte il brivido della salvezza, si lascia svegliare dalla potenza del Vangelo e inizia a gridare verso di Lui. Lo fa raccogliendo il grido di tutte le donne e gli uomini della terra: il grido di coloro che desiderano scoprire la gioia del Vangelo e di quelli che invece si sono allontanati; il grido silenzioso di chi è indifferente; il grido di chi soffre, dei poveri e degli emarginati; dei bambini schiavi del lavoro, schiavizzati in tante parti del mondo per lavoro la voce spezzata di chi non ha più neanche la forza di gridare a Dio, perché non ha voce o perché si è rassegnato. Non abbiamo bisogno di una Chiesa seduta e rinunciataria, ma di una Chiesa che raccoglie il grido del mondo e, voglio dire anche se qualcuno si scandalizzarà, si sporca le mani per servirlo".

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Ed è per questo che "dinanzi alle domande delle donne e degli uomini di oggi, alle sfide del nostro tempo, alle urgenze dell’evangelizzazione e alle tante ferite che affliggono l’umanità, non possiamo restare seduti. Una Chiesa seduta, che quasi senza accorgersi si ritira dalla vita e confina se stessa ai margini della realtà, è una Chiesa che rischia di restare nella cecità e di accomodarsi nel proprio malessere. E se restiamo seduti nella nostra cecità, continueremo a non vedere le nostre urgenze pastorali e i tanti problemi del mondo in cui viviamo".

Del resto Bartimeo seguiva Gesù lungo la strada e per Papa Francesco "questa è un’immagine della Chiesa sinodale: il Signore ci chiama, ci rialza quando siamo seduti o caduti, ci fa riacquistare una vista nuova, affinché alla luce del Vangelo possiamo vedere le inquietudini e le sofferenze del mondo; e così, rimessi in piedi dal Signore, sperimentiamo la gioia di seguirlo lungo la strada. Ricordiamolo sempre: non camminare per conto nostro o secondo i criteri del mondo, ma camminare insieme dietro a Lui e con Lui".

Il Signore non lo si segue nei labirinti delle nostre idee, ma lungo la strada con Lui, conclude.

Poi ha ricordato che da "oggi, mentre rendiamo grazie al Signore per il cammino percorso insieme, potremo vedere e venerare la reliquia dell’antica Cattedra di San Pietro, accuratamente restaurata. Contemplandola con stupore di fede, ricordiamoci che questa è la cattedra dell’amore, dell’unità e della misericordia, secondo quel comando che Gesù diede all’Apostolo Pietro non di dominare sugli altri, ma di servirli nella carità. E ammirando il maestoso baldacchino berniniano più splendente che mai, riscopriamo che esso inquadra il vero punto focale di tutta la Basilica, cioè la gloria dello Spirito Santo. Questa è la Chiesa sinodale: una comunità il cui primato è nel dono dello Spirito, che ci rende tutti fratelli in Cristo e ci eleva verso di Lui".