Il Vangelo di oggi ci porta nell’oasi di Gerico, collocata a 250 metri sotto il livello del mare. Mentre il Signore passa un cieco, di nome Bartimeo, con un grido più volte ripetuto chiede di essere guarito dalla sua cecità. Il male, in qualunque forma si manifesti, nel  mondo e nella nostra vita, è un mistero insoluto, che provoca una richiesta di salvezza. L’uomo aspira a essere salvato anche se spesso è portato a coltivare orgogliosamente l’illusione di potere essere l’autore della propria salvezza, di potersi salvare con le proprie mani. Questa esperienza di fragilità e  di precarietà, di miseria morale e spirituale che l’uomo vive nasce dalla scelta di Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre. I nostri primogenitori, a causa del peccato che hanno commesso - il peccato originale - hanno perso la familiarità con Dio. La creazione per causa loro è divenuta un tempio sconsacrato! Gesù è venuto per riportare l’umanità che, a causa della sua lontananza da Dio, si trovava in stato di cadavere (san Gregorio di Nissa), nel regno della vita e della libertà, dell’amore e della verità. 

Il grido di Bartimeo: Gesù, abbi pietà di me è l’invocazione che ancora oggi si eleva al cielo dall’umanità piagata nel corpo o nello spirito. E il Signore risponde a questo grido attraverso la missione della Chiesa, la quale in questi duemila anni, pur con tutti i limiti dei suoi figli, è rimasta fedele alla missione che Cristo le ha affidato: ha annunciato la parola di salvezza, ha consolato, guarito, educato, ha liberato dalla paura, ha portato speranza…Inoltre, in essa è possibile trovare il volto di Cristo nei sacramenti, nella vita dei santi, nella cultura che essa ha generato, nel volontariato, nella presenza di tanti sacerdoti, persone consacrate e coniugi che nel silenzio e nella discrezione servono i fratelli e con la loro vita rendono gloria al Padre celeste. La Chiesa è Cristo che ascolta oggi il grido dell’uomo e continua a chiamarlo per offrirgli  speranza, amore e consolazione.

Cosa ha spinto Gesù a guarire il cieco? La sua fede: la tua fede ti ha salvato. Bartimeo crede che Cristo è il Messia, è il Figlio di Dio. La fede, per questo cieco, si è espressa nel dare credito alle persone che gli hanno parlato della  presenza di Gesù a Gerico. Noi ci troviamo esattamente nella stessa condizione del cieco. Come lui non abbiamo visto il volto di Gesù, tuttavia ci fidiamo della testimonianza di coloro che l’hanno visto e conosciuto, di coloro che ci hanno parlato e ci parlano di Lui.

Bartimeo è testimone di una fede ostinata e coraggiosa, ma soprattutto egli dimostra di essere cosciente della sua cecità e desidera ardentemente incontrare lo sguardo misericordioso del suo Salvatore. E’ un invito per noi a riconoscere che non abbiamo da noi stessi il dono della salvezza e con umiltà affidare la nostra vita al Signore per diventare nuova creatura ed essere liberati da tutto ciò che può intralciare l’incontro salvifico con Lui.