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L'Arcivescovo Forte: "Dilexit nos offre la chiave di lettura dell’intero magistero di Papa Francesco"

Monsignor Forte: "Quello che il Papa dice in questa enciclica ci rivela la sorgente profonda del suo magistero che non è appiattito sul sociale, sul pubblico, sul politico"

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E’ stato il teologo Monsignor Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti – Vasto, a presentare in conferenza stampa l’enciclica di Papa Francesco Dilexit nos.

L’Enciclica – ha spiegato Monsignor Forte - offre la chiave di lettura dell’intero magistero di questo Papa, come ci fa capire lui stesso: ciò che questo documento esprime permette di scoprire che quanto è scritto nelle Encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti non è estraneo al nostro incontro con l’amore di Gesù Cristo, perché, abbeverandoci a questo amore, diventiamo capaci di tessere legami fraterni, di riconoscere la dignità di ogni essere umano e di prenderci cura insieme della nostra casa comune”.

Da questa enciclica – ha aggiunto l’Arcivescovo – emerge “la visione della missione della Chiesa, tutt’altro che propaganda finalizzata a interessi: la missione è una questione d’amore. Il missionario, il cristiano che annuncia il Vangelo o è un innamorato, o non lo annuncia: questa è la convinzione del Papa”.

Il ritorno alla centralità dell’amore di Dio Papa Francesco sente essere un messaggio estremamente attuale. Il servizio che si può rendere a questa enciclica – ha auspicato in conferenza stampa l’Arcivescovo Forte - è far capire che essa non è una sorta di rifugio intimistico, spirituale, davanti alle drammatiche sfide del presente ma è proprio la proposta che il Vangelo fa al presente proponendo la via dell’amore, dell’accoglienza reciproca e del perdono. Il perdono è un altro tema fondamentale senza il quale non si potrà da nessuna parte giungere ad una pace vera e giusta. Il perdono non passa dalla chiusura degli occhi di fronte al male, ma è una via che esige una capacità di accogliere, di amare di più e anche fare spazio all’altro anche quando ha posizioni profondamente diverse dalle nostre”.

Recuperare la devozione al Sacro Cuore sia qualcosa di importante e bello e credo che Papa Francesco lo abbia fatto a partire dalla sua esperienza personale. Egli, parlando del Sacro Cuore ci ha messo il cuore, ha messo se stesso. Quello che il Papa dice in questa enciclica ci rivela la sorgente profonda del suo magistero che non è appiattito sul sociale, sul pubblico, sul politico. L’essere umano non è riducibile al calcolo, alla razionalità, ma c’è una dimensione più profonda che è il cuore, la dimensione affettiva, emotiva della vita. La visione del Papa, che è quella del Vangelo, è di riportare a vedere l’uomo nella sua integralità di ciò che la sua mente dice, ma anche di ciò che il suo cuore esprime”, ha concluso Monsignor Forte.

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L’enciclica – ha aggiunto Sorella Antonella Fraccaro, Responsabile Generale delle Discepole del Vangelo - invita ad essere missionari senza creare proselitismo, un amore che non si impone e che lascia libero l’altro, frutto di una amicizia profonda con Dio e di una esperienza ecclesiale autentica, compiuta prima di tutto tra di noi e poi che si diffonde via via. Dio chiama a diffondere il suo amore sulla terra. Compiremo questa missione, ciascuno a modo nostro, con o senza risultati”.