Roma , martedì, 22. ottobre, 2024 12:30 (ACI Stampa).
L'anniversario del martirio di Jerzy Popiełuszko, sacerdote polacco, si è celebrato il 19 ottobre. In pieno Sinodo. Anche per questo ai partecipanti è stato distribuita una rivista con la sua storia edito dell’Istituto della Memoria Nazionale, Commissione per il perseguimento di crimini contro la nazione polacca. Uno dei passaggi più interessanti per oggi è forse alla fine.
Oggi il 1984 ci sembra una realtà lontanissima, e in effetti lo è. Sono passati 40 anni e se da quella morte venne del bene il messaggio di don Jerzy Popiełuszko per gli uomini e per il mondo è che per rimanere l'uomo spiritualmente libero bisogna vivere nella libertà, come si è detto nel convegno del 15 ottobre alla Gregoriana dedicato al Martire polacco.
Nel libro a lui dedicato c'è una descrizione della paura che quello stesso crimine alla fine creò in coloro che lo avevano commesso. Si legge nel libro di Jan Żaryn: "I comunisti temevano che il funerale di padre Jerzy si trasformasse in una grande manifestazione: “Non è escluso che il funerale possa essere un’opportunità per manifestazioni politiche. In una serie di affermazioni si sottolinea che si dovrebbe tener conto della possibilità di incidenti provocati da teppisti dopo la fine della cerimonia “, hanno scritto i funzionari del Servizio di Sicurezza". Mischiati alla folla dei fedeli cercavano di dividere i gruppi che si formavano. Registrarono anche l’omelia di 30 minuti del cardinale Jozef Glemp e i discorsi degli amici di padre Jerzy. Per loro la affermazione più pericolosa era:“Padre Jerzy sentì suonare le campane della libertà udì pregare i nostri cuori ...Possa Dio accettarti come martire polacco per la tua patria".