Città del Vaticano , martedì, 16. febbraio, 2016 9:09 (ACI Stampa).
“Chi ha vissuto accanto a Giovanni Paolo II sa bene che nella sua vita non c’è spazio per alcuna dietrologia maliziosa. Egli era libero e trasparente, non ha avuto alcun complesso perché era un uomo purissimo che rispettava ogni persona in ogni situazione della sua vita. Questa è l’unica chiave di lettura con cui interpretare tutta la sua vita esemplare e santa”.
Parola del cardinale Stanisław Dziwisz, per 40 anni al fianco di Karol Wojtyła.
Il chiarimento arriva a commento di un documentario della BBC in cui si fa ventilare l’idea di una relazione di amicizia molto intima tra il vescovo e poi papa polacco e una studiosa la signora Tymieniecka. Tutto basato su alcune lettere che la signora ha venduto, che poi sono state comperate in parte dalla biblioteca nazionale polacca.
Un falso scoop si può dire perché della signora hanno scritto tutti i biografi di Giovanni Paolo II, da George Weigel nel suo “Testimone della speranza” a Bernestein e Politi in “Sua santità”. Tutto nasce per un lavoro di studio sul testo “Persona e Atto” di Karol Wojtyła, iniziato nel 1973.
Il carteggio, di cui nel servizio si leggono solo pochi passaggi, è noto, e lo stile è quello caratteristico di Giovanni Paolo II. Chi conosce gli scritti di Wojtyla, sa ad esempio che la parola "dono" in riferimento ad una persona è stata usata assai frequentemente. Non c'è di che scandalizzarsi. Il suo contatto con le donne era sempre pieno di cordialità e contemporaneamente di rispetto.