Città del Vaticano , lunedì, 6. marzo, 2017 16:00 (ACI Stampa).
La stazione del lunedì della prima settimana di Quaresima è San Pietro in Vincoli, che ha una storia antichissima. Fu fatta costruire nel 442 dalla imperatrice Eudossia per custodire le catene di San Pietro che la madre, la imperatrice Eudocia aveva avuto dal patriarca di Gerusalemme, durante il suo viaggio in Terra Santa insieme alle catene che legarono l’ Apostolo al Carcere Mamertino.
In effetti nella zona erano uffici e anche carceri del "Praefectus Urbis", è possibile che gli apostoli siano comparsi per essere giudicati e condannati. A ricordo di questo la tradizione colloca i "vincula" cioè le catene, che avvinsero Simone, detto Pietro il Galileo.
La chiesa custodisce il capolavoro di Michelangelo, Mosè legislatore, ideato per la futura tomba di Giulio II. La maestosa opera di Michelangelo infatti ben si addice a questo tempio superbo, che Sisto III (432-467) volle edificare qui col denaro offerto dall'imperatrice Eudossia dedicandolo a Pietro e Paolo, ma specialmente a Pietro il primo Papa; ecco perché la basilica fu detta Eudossiana. Qui ben contrasta la figura del Mosè michelangiolesco con quella di Pietro maestro mite "oboediens usque ad mortem crucis".
Le sue catene si conservano in un artistico tabernacolo nell'austera cripta di questa basilica, dove pure riposano i martiri Maccabei.
E' palpabile la mitezza di Pietro nelle pitture di Jacopo Coppo, dove il principe degli Apostoli soffre incatenato per il Signore, mentre l'angelo lo sta per liberare.