Città del Messico , lunedì, 15. febbraio, 2016 0:50 (ACI Stampa).
L’immagine di Simeone, l’uomo anziano che quando vede il piccolo Gesù portato al Battesimo sente gratitudine e desiderio di benedire. E quella dell’indio Juan Diego, che, quando lo zio è malato, viene rassicurato dalla Guadalupana. Sono le due immagini che Papa Francesco dà a una quarantina di piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico Federico Gomez di Città del Messico.
Papa Francesco è arrivato in elicottero da Ecatepec, che significa “collina ventosa”. Lì fa freddo la notte, e allora si è preferito spostare la Messa più in avanti al mattino. Si è così spostato l’intero programma in avanti. Papa Francesco ha preferito mantenere la visita all’ospedale pediatrico, già visitato nel 1979 nel primo viaggio di San Giovanni Paolo II, annullando il già previsto discorso ai rappresentanti del mondo della cultura.
Giunto da Ecatepec in elicottero, il Papa ha fatto il percorso in Papamobile di circa 30 minuti. All’inizio stanco dopo il viaggio in elicottero, il Papa si è come ritemprato al contatto con la gente. Poi è entrato dalla porta numero tre dell’ospedale, dove è stato accolto dalla first lady Angelica Rivera e dal direttore dell’ospedale Garcia Aranda.
Fa il percorso fino al padiglione Jesus Kumate, dove lo aspettano una quarantina di piccolo pazienti con la loro famiglie. Cantano: “El Papa Francisco, te quiere todo el mundo” e “Francisco, hermano del pueblo mexicano”. Qualcuno dà lui un disegno, altri gli chiedono un autografo sui loro disegni. Il Papa distribuisce rosaro ai bambini, con qualcuno si ferma a spiegarne il significato.
Infine, comincia il discorso, in cui ringrazia i bambini per l’opportunità di incontrarli, e di condividere con loro e le loro famiglie un po’ della loro vita.