Via le vesti dell’ apatia e dell’indifferenza e rivestirsi della dignità “che solo una vero padre e una vera madre sanno dare ai loro figli, i vestiti che nascono dalla tenerezza e dall’amore”.
Paternità e figliolanza che è un “sogno che hanno vissuto tanti nostri fratelli nel corso della storia. Sogno testimoniato dal sangue di tanti martiri di ieri e di oggi”.
Un sogno “sempre minacciato dal padre della menzogna, da colui che vuole dividerci, generando una società divisa e conflittuale. Una società di pochi e per pochi. Quante volte sperimentiamo nella nostra carne, o nella nostra famiglia, in quella dei nostri amici o vicini, il dolore che nasce dal non sentire riconosciuta quella dignità che tutti portiamo dentro. Quante volte abbiamo dovuto piangere e pentirci, perché ci siamo resi conto di non aver riconosciuto tale dignità negli altri. Quante volte – e lo dico con dolore – siamo ciechi e insensibili davanti al mancato riconoscimento della dignità propria e altrui”.
Eccole allora le tre menzogne secondo Papa Francesco: la ricchezza “solo per me o per “i miei”” quel “procurarsi il pane con il sudore altrui, o persino con la vita altrui”. E poi la vanità, “quella ricerca di prestigio basata sulla squalifica continua e costante di quelli che “non sono nessuno”” . E l’orgoglio per “porsi su un piano di superiorità di qualunque tipo, sentendo che non si condivide la “vita dei comuni mortali”.
Ecco la domanda da farsi: “fino a che punto siamo consapevoli di queste tentazioni nella nostra persona, in noi stessi? Fino a che punto ci siamo abituati a uno stile di vita che pensa che nella ricchezza, nella vanità e nell’orgoglio stanno la fonte e la forza della vita? Fino a che punto crediamo che il prenderci cura dell’altro, il nostro preoccuparci e occuparci per il pane, il buon nome e la dignità degli altri sono fonti di gioia e di speranza?”.
E poi a braccio dice:"mettiamocelo bene intesta con il demonio non si dialoga!"
Scegliere Gesù e non il demonio, dice il Papa, non è facile “perciò la Chiesa ci dona questo tempo, ci invita alla conversione con una sola certezza: Lui ci sta aspettando e vuole guarire il nostro cuore da tutto ciò che lo degrada, degradandosi o degradando. E’ il Dio che ha un nome: misericordia”.
E poi il Papa fa ripetera a tutti i fedeli: Mio Dio in cui confido
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.