Città del Vaticano , giovedì, 10. ottobre, 2024 19:00 (ACI Stampa).
Il sinodo procede e la cosa che sembra più significativa non il raggiungimento di un risultato, di una risposta a qualche questione, quanto un cammino continuo. Insomma la strada è più importante della meta. Questo è emerso chiaramente dai Forum che si sono svolti mercoledì sera, uno dedicato al ruolo del vescovo e uno al Popolo di Dio. Nessuna novità sostanziale, ma una rilettura del Concilio Vaticano II, per fare, hanno detto alcuni relatori, un passo avanti nelle interpretazioni. In particolare il neo cardinale di Torino, Repole che ha proposto, come anche altri, la questione della solitudine del vescovo. La proposta invece è appunto quella sinodale, cioè della collaborazione di tutti i battezzati nell'esercizio dei ministeri.
Di questo si è parlato anche nel Forma dedicato al Popolo di Dio con una atmosfera che ricorda l'immediato post Concilio e la richiesta della partecipazione di tutti i battezzati. Qui si colloca la veglia ecumenica. Se tutti i battezzati sono Popolo di Dio come gestire i rapporti tra le Chiese?
Sarà questa la questione della Veglia ecumenica di domani sera alle 19 a san Pietro, che oggi il cardinale Koch ha presentato alla stampa.
La riflessione in aula procede con un altro "modulo" dello strumento di lavoro che è stato introdotto dalla riflessione del neo cardinale Timothy Radcliffe, O.P.. che si chiede quali siano le domande complesse cui devono rispondere ora i discepoli? : "Come possono uomini e donne, creati a immagine e somiglianza di Dio, essere uguali e tuttavia diversi? Non dobbiamo evitare la domanda, come i discepoli, negando l'uguaglianza o la differenza. E come può la Chiesa essere la comunità dei battezzati, tutti uguali, e tuttavia Corpo di Cristo, con ruoli e gerarchia differenti? Sono interrogativi profondi.
Molti vorrebbero che questo Sinodo desse una risposta immediata – sì o no – su vari argomenti! Ma non è così che la Chiesa penetra nel mistero profondo dell'Amore Divino".