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Il Cardinale Tong a Taiwan, un segnale della Santa Sede?

Papa Francesco ha scelto un cardinale proveniente dalla Cina come inviato speciale al Congresso Eucaristico di Taiwan. Perché è un dato importante

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È passata quasi inosservata la scelta di Papa Francesco di inviare il Cardinale John Tong Hon come suo inviato speciale al Congresso Eucaristico che si è tenuto a Kaohsiung, in Taiwan. Eppure, la scelta del Cardinale Tong, vescovo emerito di Hong Kong, era un segnale importante: il Papa inviava un cardinale di un territorio cinese a Taiwan, di fatto sottolineando, in maniera indiretta, che considerava Taipei e dintorni in tutta la sua sovranità.

Non era una scelta casuale, perché il rinnovo dell’accordo sino-vaticano sulla nomina dei vescovi si porta con sé una serie di dubbi, incluse le pressioni della Cina sulla Santa Sede a chiudere ogni relazione diplomatica con Taiwan, da Pechino considerata solo una provincia ribelle.

La Santa Sede è l’unico partner europeo con Taiwan, che ha relazioni diplomatiche con solo dodici Stati al mondo, ma che ha comunque un credito internazionale datole anche dallo sviluppo dei brevetti sui semiconduttori, la cui ricerca è avanzatissima nell’antica Formosa.

L’invio del Cardinale Tong sembra un segnale che la Santa Sede non intende davverp chiudere i ponti con Taiwan, e comunque non vuole farsi forzare a farlo da una Cina che comunque ancora non è sicuramente il paradiso della libertà religiosa.

Di certo, ci sarà un rinnovo dall’accordo sino-vaticano, magari per quattro e non per due anni, o forse anche per tre anni, con una piccola estensione dell’attuale scadenza biennale. E di concreto ci sono anche le aperture del governo cinese, che quest’anno ha ricevuto la delegazione vaticana a Pechino e poi la ha accompagnata a Shanghai, dove sembra siano riusciti ad incontrare il vescovo ausiliare Taddeus Ma Daqin, da più di dieci anni agli arresti domiciliari.

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Il Cardinale Tong non si è mai opposto all’accordo sino-vaticano, e anzi lo ha promosso, considerando che quella poteva essere una possibilità per la Chiesa in Cina di superare la crisi. Tuttavia, il cardinale Tong non era un sostenitore cieco dell’accordo, ne conosce bene i limiti.

Così, la sua presenza, segno di vicinanza del Papa, andava trattata con tutta l’importanza necessaria. Il Congresso Eucaristico di Kaohsiung ha radunato 10 mila cattolici da tutto il Paese. Tema del Congresso era “La Fraternità guarisce tutti”.

La preparazione al congresso è durata un anno, e ha visto catechesi, celebrazioni liturgiche speciali e momenti il Sacramento della riconciliazione.

A margine delle celebrazioni anche il vice ministro degli Esteri Tien Chung-kwang ha incontrato il cardinale Tong.

Il vescovo emerito di Hong Kong ha detto a Tien di essere rimasto colpito dalla rapidità con cui la società taiwanese è tornata alla normalità dopo il tifone Krathon, che ha colpito duramente Kaohsiung nei giorni scorsi.

Da parte sua il vice ministro ha sottolineato il rispetto di Taiwan per la libertà religiosa e per la diversità nella società. Nonostante le sfide attuali - ha aggiunto - il governo e il popolo di Taiwan continuano a offrire il loro contribuito al mondo nel campo degli aiuti umanitari e dell'assistenza sanitaria.

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Tien ha inoltre promesso che Taiwan e il Vaticano intensificheranno la loro cooperazione in campo umanitario, partendo dall'attuale relazione positiva.