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L'emozione dell'Arcivescovo di Lucca per la canonizzazione della beata Elena Guerra

La beata Elena Guerra sarà santa. L'intervista all'Arcivescovo di Lucca

La beata Elena Guerra |  | Arcidiocesi di Lucca La beata Elena Guerra | | Arcidiocesi di Lucca

La beata Elena Guerra sarà santa. Succederà il 20 ottobre, in Piazza San Pietro, con Papa Francesco che celebrerà la Santa Messa per la canonizzazione. La notizia della canonizzazione della beata Elena Guerra è stata accolta davvero con gioia e gratitudine dall'Arcidiocesi di Lucca. Elene Guerra infatti, scrittrice, teologa, apostola, è nata a Lucca e proprio lì fondò una prima comunità femminile, di vita attiva, dedita all’educazione delle ragazze e intitolata a santa Zita, patrona della città. ll suo corpo è sepolto a Lucca nella chiesa di Sant’Agostino. Per questo abbiamo chiesto all'Arcivescovo di Lucca Paolo Giuletti di raccontare ad ACI Stampa l'emozione della Chiesa di Lucca e qualcosa di più sulla "quasi santa" Elena Guerra.

Monsignor Giulietti come si sta preparando la diocesi di Lucca all’evento storico della canonizzazione di Elena Guerra?

C’è un livello “alto” per il quale è stato costituito un comitato scientifico internazionale, il cui coordinatore è il prof. Salvatore Martinez; esso ha lo scopo di promuovere nella Chiesa il pensiero e la testimonianza di Elena Guerra, nella consapevolezza dell’estrema attualità della sua riflessione sul ruolo dello Spirito Santo nella vita del cristiano e della Chiesa. Il Comitato dovrà curare un nuovo sito internet che proporrà l’opera omnia della santa e particolari approfondimenti tematici; sovrintenderà alle pubblicazioni che sono già ora in cantiere in numerosi paesi; promuoverà iniziative di studio e di confronto spirituale e accademico di carattere nazionale e internazionale; curerà la sussidiazione liturgica e spirituale, valorizzando i numerosi testi di preghiera della Santa. Ci sono già stati un paio di incontri online tra la ventina di esperti di diversi paesi del mondo.

E per quanto riguarda l'evento del 20 ottobre?

A livello di base, invece, la preparazione per adesso è concentrata sull’evento della canonizzazione, per quello che riguarda le celebrazioni romane, ma anche l’appuntamento diocesano della domenica successiva, in cui tutta la Chiesa di Lucca è invitata a rendere grazie per il dono della canonizzazione di una sorella lucchese. Successivamente, è in programma una serie di iniziative e pubblicazioni per diffondere la conoscenza del messaggio di Elena Guerra e la sua comprensione nel mondo contemporaneo.

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Elena Guerra ancora oggi con il suo esempio e il suo messaggio influenza la comunità cattolica? In che modo?

L’insegnamento di Elena Guerra sullo Spirito Santo è il grande lascito di Elena Guerra alla Chiesa, che deve sempre ricordarsi come sin dal principio la propria vita e la propria azione sono sostenute dalla forza ricevuta a Pentecoste, secondo la promessa di Cristo. Il processo sinodale, nel solco del Concilio, si interroga su quali foma debbano assumere oggi, in un “cambiamento d’epoca” tanto rilevante. Questo discernimento – e le conseguenti azioni di trasformazione – non può verificarsi senza l’opera dello Spirito, che va riconosciuta e accolta nei segni dei tempi, nel sensus fidei del popolo di Dio, nelle voci profetiche dei testimoni della fede e nel magistero dei pastori. L’ecclesiologia “pneumatica” di Elena Guerra, insieme alla sua personale vicenda di protagonista della Chiesa del suo tempo, è pertanto da guardare e perseguire con estrema attenzione.

Elena Guerra e Gemma Galgani, due figure importanti per la chiesa di Lucca. Perché ?

Una peculiarità della Diocesi lucchese è quella di aver generato, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, una serie di figure femminili di grande rilievo: non si tratta solo di Santa Gemma o di Sant’Elena Guerra, ma della Beata Assunta Marchetti (co-fondatrice delle suore Scalabriniane), della Beata Domenica Brun Barbantini (fondatrice delle Suore Ministre degli Infermi) e della Serva di Dio suor Eufemia Giannini (fondatrice delle suore Missionarie di Santa Gemma). Ad esse si potrebbe aggiungere Maria Valtorta, per la quale, pur non essendo avviato alcun percorso di riconoscimento ecclesiale, esiste una notorietà a livello planetario. In un momento in cui il processo sinodale in corso a livello nazionale e universale evidenzia la questione del ruolo delle donne nella Chiesa, l’esperienza lucchese ha senz’altro qualcosa da dire; prima di tutto a noi stessi, incoraggiando ad aprire e rafforzare spazi di protagonismo delle donne nelle comunità cristiane a ogni livello; quindi alla Chiesa intera, nella quale il “genio femminile” appare necessario per supportare quei processi di partecipazione, di conversione e di creatività di cui si avverte grande bisogno.

Si può dire che siano davvero due donne importanti di Lucca...

Queste donne lucchesi hanno vissuto in periodi difficili e sono state capaci di accogliere la missione che Dio aveva in serbo per loro, portandola avanti tra mille difficoltà, perché il loro desiderio di incarnare il Vangelo nel proprio tempo è stato più forte di ogni opposizione. La Chiesa non deve privarsi della possibilità di accogliere il discernimento dei segni dei tempi operato dalla sensibilità femminile, supportandolo convintamente perché porti frutti per la vita e la missione del popolo di Dio nell’oggi.

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Quale è il miracolo di Elena Guerra ? Lei Arcivescovo di Lucca conosce qualche testimonianza ?

Il miracolo, avvenuto in Brasile, risale a qualche anno fa; l’ho presente a grandi linee, ma non posso dire di conoscere i fatti con precisione, D’altra parte, mi pare che il Dicastero vaticano, la Postulazione e lo stesso Istituto delle Oblate dello Spirito Santo desiderino che il miracolo non venga enfatizzato: in fin dei conti esso rimane un segnale che sostiene il riconoscimento di una santità che non va limitata alla dimensione taumaturgica, in quanto la sua rilevanza si colloca maggiormente sul piano dottrinale, spirituale ed educativo.