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L'ambasciatore di Israele Grazie al Papa che ha scelto questo giorno del 7 ottobre per la preghiera e il digiuno

Una cerimonia al Museo della Shoa a Roma nel pomeriggio del 7 ottobre

Alcuni momenti della cerimonia del 7 ottobre |  | Acistampa
Alcuni momenti della cerimonia del 7 ottobre | Acistampa
Alcuni momenti della cerimonia del 7 ottobre |  | Acistampa
Alcuni momenti della cerimonia del 7 ottobre | Acistampa
Alcuni momenti della cerimonia del 7 ottobre |  | Acistampa
Alcuni momenti della cerimonia del 7 ottobre | Acistampa
Alcuni momenti della cerimonia del 7 ottobre |  | Ambasciata di Israele presso la Santa Sede
Alcuni momenti della cerimonia del 7 ottobre | Ambasciata di Israele presso la Santa Sede

"I ripetuti appelli di Papa Francesco per l'immediato rilascio degli ostaggi, anche dopo l' Angelus di ieri, sono di estrema importanza, così come la sua decisione di scegliere oggi, 7 ottobre 2024, ad un anno al giorno di quel massacro, come giorno di preghiera e digiuno per la pace".

A dirlo è stato l'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede ieri pomeriggio nella sede del Museo della Shoa di Roma. Occasione una commemorazione degli attacchi di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023.

Tra gli ospiti anche Ella Mor che già in mattinata aveva partecipato alle celebrazioni italiane in Sinagoga a Roma. É la zia di una bimba di 4 anni che è stata prigioniera per 51 giorni e davanti alla quale sono stati uccisi i suoi genitori. Ella ha organizzato dei gruppi di sostegno per le vittime e gira il mondo per chiedere a tutti di lavorare per la liberazione degli ostaggi che sono ancora prigionieri.

Il paese è profondamente segnato da quei fatti e per questo la gente cerca ancora una volta di trovare la vera via per la pace. E' questa la speranza che l'ambasciatore Yaron Sideman che ha presentato le credenziali quest'estate.

Una speranza espressa nell' Inno nazionale israeliano Hatikva, cantato al termine della celebrazione dopo l'accensione di quattro candele commemorative una della quali accesa dall'arcivescovo Gallegher Segretario dei Rapporti con gli Stati della Santa Sede.

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La pace, ha ricordato l'ambasciatore, si può avere con chi la desidera davvero, non chi ti vuole distruggere. Ma il dolore profondo negli occhi di Ella Mor non cerca altri conflitti, cerca solo di trovare il modo di riportare a casa gli ostaggi e pregare per i morti, nella speranza che il male non prevalga. Quello che è successo in Israele può succedere ovunque dice Ella e conclude: aiutateci a riportarli a casa.