Città del Vaticano , martedì, 8. ottobre, 2024 16:00 (ACI Stampa).
"I ripetuti appelli di Papa Francesco per l'immediato rilascio degli ostaggi, anche dopo l' Angelus di ieri, sono di estrema importanza, così come la sua decisione di scegliere oggi, 7 ottobre 2024, ad un anno al giorno di quel massacro, come giorno di preghiera e digiuno per la pace".
A dirlo è stato l'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede ieri pomeriggio nella sede del Museo della Shoa di Roma. Occasione una commemorazione degli attacchi di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023.
Tra gli ospiti anche Ella Mor che già in mattinata aveva partecipato alle celebrazioni italiane in Sinagoga a Roma. É la zia di una bimba di 4 anni che è stata prigioniera per 51 giorni e davanti alla quale sono stati uccisi i suoi genitori. Ella ha organizzato dei gruppi di sostegno per le vittime e gira il mondo per chiedere a tutti di lavorare per la liberazione degli ostaggi che sono ancora prigionieri.
Il paese è profondamente segnato da quei fatti e per questo la gente cerca ancora una volta di trovare la vera via per la pace. E' questa la speranza che l'ambasciatore Yaron Sideman che ha presentato le credenziali quest'estate.
Una speranza espressa nell' Inno nazionale israeliano Hatikva, cantato al termine della celebrazione dopo l'accensione di quattro candele commemorative una della quali accesa dall'arcivescovo Gallegher Segretario dei Rapporti con gli Stati della Santa Sede.