New York City, New York , lunedì, 15. febbraio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Sì, l’adozione dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile è un passo avanti ambizioso. Ma la comunità internazionale dovrebbe fare di più per superare le ineguaglianze sociale e aiutare i più vulnerabili. La bacchettata della Santa Sede arriva attraverso l’arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede all’ONU.
L’arcivescovo Auza ha preso la parola lo scorso 8 febbraio nella riunione della Commissione per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite dedicata a “Ripensare e rafforzare lo sviluppo sociale nel mondo contemporaneo”.
Sottolinea l’arcivescovo Auza: “Nonostante la crescita economica costante e la ripresa in molte regioni del mondo, i progressi sullo sviluppo sociale restano inequali”. Vero, concede, “la povertà è stata ridotta in maniera significativa negli ultimi decenni, c’è necessità ora più che mai di politiche sociali adeguate, affinché possano affrontare le ineguaglianze sociale e le vulnerabilità sperimentate tra quanti sono lasciati indietro dall’economia di mercato”.
Senza misure di questo tipo, “si rischia di minare l’impatto della crescita economica nello sradicamento della povertà e sul benessere di tutta la società”.
Riprendendo la Laudato Si, l’arcivescovo Auza sottolinea che il problema si può vedere anche nel fatto che “il cambiamento climatico, le crisi di cibo ed energia dimostrano che gli sviluppi raggiunti nella lotta alla povertà possono essere presto indeboliti o addirittura sovvertiti da una crisi economica, un disastro naturale, un conflitto politico”.