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Qual è la eredità culturale di San Francesco ?

La mostra al Museo di Roma, Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco

Alcune immagini della mostra |  | pd
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Il Catalogo della mostra |  | Electa
Il Catalogo della mostra | Electa

Una collezione unica di testi francescani come la più antica copia del Cantico delle Creature  di san Francesco, a 800 anni dalla stesura del testo considerato tra i primi scritti poetici in volgare italiano. Saranno esposti , per la prima volta a Roma al Museo di Roma a Palazzo Braschi. Si tratta di manoscritti e libri del Fondo antico della Biblioteca Comunale di Assisi, conservati presso il Sacro Convento della città umbra.

Fino al 6 gennaio del 2025 la mostra “Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco”  sarà un inedito sguardo sul mondo culturale e scientifico francescano che, grazie ai rari e preziosi manoscritti medievali e agli antichi testi a stampa esposti, permette al visitatore di compiere un viaggio che lo porta a varcare la soglia del Medioevo fino all’età moderna.

“Il Cantico di Frate Sole di san Francesco è un’essenza odorosa, un condensato di profumo distillato e prezioso, che esprime insieme - con rara armonia - bellezza e fede, rispetto e contemplazione, forza e dolcezza, Dio, l’umanità e il mondo". Padre Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di Assisi spiega che "la cultura moderna ha spesso scelto tra i suoi fondamenti l’affermazione dell’uomo, rispetto a Dio, al creato, alla donna, ad altri esseri umani … Francesco invece è maestro nello scoprire che la grandezza di ognuno è nell’essere parte unica e insostituibile di questa grande orchestra che è il mondo, la Casa comune come ci ha insegnato a dire Papa Francesco. Celebrare gli 800 anni del Cantico di Frate Sole e il sapere che da questo nei secoli è promanato, sia dunque fermento per sviluppi culturali, scientifici e tecnologici che non solo rispettino l’integrità del Creato e della vita umana, ma che li promuovano in maniera sapiente ed efficace”. 

La struttura della mostra prevede anche due sale immersive: una all’inizio del percorso espositivo Laudato sie: lo stupore riconoscente di fronte al Creato dedicata al Cantico di Frate Sole, e l’altra Cum tucte le tue creature, posta al termine della visita, dove le immagini delle piante, animali e uomini e i significati a loro attribuiti, consentono di riconnettersi a una visione “integrale” del mondo che ci circonda.

La sala L’ispirazione delle origini: Bibbia, teologia e filosofia mostra come i francescani si siano dedicati con passione allo studio della Bibbia e delle opere filosofiche antiche; nella sezione I francescani e il sapere enciclopedico si può comprendere quale sia stato il desiderio che ha mosso alcuni eruditi dell’Ordine a cercare un modello universale del sapere. Dalla quarta sezione, Sora luna e le stelle: l’astronomia, in poi, lo sguardo si va restringendo, focalizzandosi sulle singole scienze, astronomia, matematica, fisica, chimica, medicina. Nella sala Del numero e della visione: matematica e ottica si comprende il valore che i francescani, ben prima dell’affermarsi della visione scientifica del mondo, attribuirono alla matematica e alla scienza della luce. Nel mondo tutto è in movimento: la fisica sono esposti i più antichi manoscritti che testimoniano l’influenza delle teorie aristoteliche sui maestri delle università medievali, tra i quali molti dotti francescani.

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Il sapere alchemico è protagonista della settima sala Gli elementi, i minerali, i metalli e la loro trasformazione: l’alchimia, un tempo praticata e conosciuta ed oggi totalmente scomparsa, anche se alcune sue forme e ragionamenti hanno contribuito al pensiero scientifico moderno. Nonostante i non pochi divieti ecclesiastici, molti illustri componenti dell’Ordine ne subirono il fascino.

Infine, nella sezione La Fabrica del corpo: medicina, anatomia e chirurgia emerge l’interesse dei francescani ebbero anche per la medicina e per tutto ciò che vi era connesso, integrando l’esperienza diretta con lo studio dei testi e delle teorie da essi riportati.

La mostra, ospitata al Museo di Roma fino al 6 gennaio 2025, riaprirà poi ad Assisi nelle sale del Sacro Convento il 7 aprile 2025, dove rimarrà fino al 12 ottobre 2025.