Città del Vaticano , lunedì, 7. ottobre, 2024 13:00 (ACI Stampa).
Ha preso il via la seconda settimana del Sinodo 2024. I membri del Sinodo in Aula Paolo VI hanno aperto la sessione con la preghiera e il canto. Poi, la relazione del II modulo di Madre Maria Ignazia Angelini. Nella relazione la Angelini introduce l’assemblea alla I parte dell’ Instrumentum Laboris.
“Nella parabola del samaritano, implicitamente troviamo come tracciata, in simbolo, una mappa del cammino sinodale. Che nelle relazioni ha la sua rete portante. Relazioni in cui, prima ancora che di “fare”, si tratta di “vedere”. Il vedere che è alla base della spiritualità sinodale: “Ubi amor ibi oculus”: dov’è amore si apre una nuova visione”, dice Madre Angelini riferendosi al Vangelo appena letto, la parabola del buon samaritano.
“Il cammino sinodale, partito a molti livelli, e in molte direzioni – a seconda dei continenti, delle nazioni, dei contesti, delle collaborazioni - , è unico. Ma per coloro che lo percorrono – ci rivela il Vangelo - , si aprono visioni diverse: vedere e passar oltre, distanziandosi dall’altra parte. Nei dialoghi sinodali, quante storie si incrociano, quante attese deluse, oppure – trasformante! - quale sguardo potrà maturare “, continua Madre Angelini.
“La punta della parabola è in quel vedere che riconosce l’altro e mi intima di farmi prossimo, il vedere che infligge la ferita, fa scattare il sommovimento interiore da cui parte l’atto dell’ “erede” della vita eterna, l’atto propriamente divino: l’umile compassione. Il lampo di luce che opera questo vedere, è scoccato dall’uomo nella necessità. Il quale può essere perfino fenomeno ripugnante (san Francesco lo apprende bene dall’incontro col lebbroso); o rivelazione sconvolgente. Evidenze nuove maturate attraverso l’incarnazione, la con-corporeità”, dice ancora la badessa benedettina.