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Il decimo concistoro di Papa Francesco, uno in più di Giovanni Paolo II

Complessivamente Francesco, dopo l’8 dicembre, avrà creato ben 163 cardinali

I Cardinali di Santa Romana Chiesa |  | CNA I Cardinali di Santa Romana Chiesa | | CNA

Papa Francesco il prossimo 8 dicembre presiederà il decimo concistoro del suo pontificato, superando così Giovanni Paolo II che nei suoi quasi 27 anni di pontificato ne ha convocati 9, creando 231 cardinali. 

Complessivamente Francesco, dopo l’8 dicembre, avrà creato ben 163 cardinali. Per quella data i cardinali elettori saranno 141, ma il 24 dicembre successivo scenderanno a 140 con l’80° genetliaco del Cardinale indiano Oswald Gracias.

Dei 21 nuovi membri del Collegio Cardinalizio solo uno ha superato gli 80 anni e quindi non potrà partecipare ad un futuro conclave: il già Nunzio Apostolico Angelo Acerbi, che il 23 settembre scorso ha compiuto 99 anni.

Oltre ad Acerbi, i nuovi cardinali italiani sono i residenziali Monsignor Roberto Repole, Arcivescovo di Torino; Monsignor Baldassare Reina, che diventa nuovo Vicario Generale della Diocesi di Roma. La carica era vacante dallo scorso aprile, quando il Papa aveva nominato l’allora Vicario Angelo De Donatis nuovo Penitenziere Maggiore; e il curiale Padre Fabio Baggio, Sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Insieme ai cardinali italiani preconizzati, per l’Europa vanno aggiunti Monsignor László Német, Arcivescovo di Belgrado (Serbia); Monsignor Rolandas Makrickas, lituano, Arciprete coadiutore della Basilica di Santa Maria Maggiore; Padre Peter Joseph Radcliffe, inglese, attualmente assistente spirituale al Sinodo sulla sinodalità e già Maestro Generale dell'Ordine dei Frati Predicatori.

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In questo concistoro l’America del Sud vede assegnate 5 berrette rosse, quelle per Monsignor Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, Arcivescovo metropolita di Lima (Perù);  Monsignor Vicente Bokalic Iglic, Arcivescovo di Santiago del Estero e Primate d’Argentina;  Monsignor Luis Gerardo Cabrera Herrera, Arcivescovo di Guayaquil (Ecuador);  Monsignor Fernando Natalio Chomalí Garib, Arcivescovo di Santiago del Cile; Monsignor Jaime Splenger, Arcivescovo di Porto Alegre (Brasile), Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana e Presidente del CELAM. Dall’8 dicembre l’America meridionale potrà contare su 18 cardinali elettori rispetto ai 14 di adesso, visto che tra pochi giorni il Cardinale venezuelano Porras Cardozo compirà 80 anni.

Anche l’Asia viene premiata: entreranno a far parte del Sacro Collegio Monsignor Tarcisio Isao Kikuchi, Arcivescovo di Tokyo (Giappone); Monsignor Pablo Virgilio Siongco David, Vescovo di Kalookan (Filippine); Monsignor Paskalis Bruno Syukur, Vescovo di Bogor (Indonesia); Monsignor Dominique Joseph Mathieu, Arcivescovo di Teheran-Ispahan (Iran) che però è belga di nascita; Monsignor George Jacob Koovakad, indiano in servizio presso la Segreteria di Stato come Organizzatore dei viaggi papali.

L’Africa vedrà inseriti nel collegio cardinalizio Monsignor Ignace Bessi Dogbo, Arcivescovo di Abidjan (Costa d’Avorio) e Monsignor Jean Paul Vesco, francese di nascita, Arcivescovo di Algeri.

Per l’America del Nord ecco il canadese Monsignor Frank Leo, Arcivescovo di Toronto.

Una menzione speciale merita il rappresentante dell’Oceania: è Monsignor Mykola Byčok, C.SS.R., Eparca dei Santi Pietro e Paolo di Melbourne degli Ucraini. Ucraino di nascita, diventerà il più giovane cardinale di Santa Romana Chiesa vivente: ha infatti solo 44 anni essendo nato il 13 febbraio 1980. Supererà così il Cardinale Marengo, Prefetto apostolico di Ulan Bator, che ha recentemente compiuto 50 anni.

Su 21 nuovi cardinali si contano diversi rappresentanti degli ordini religiosi: il vincenziano Vicente Bokalic Iglic; per i francescani i frati minori Splenger, Cabrera Herrera, Syukur ed il conventuale Mathieu; i verbiti Kikuchi e Nemet; i domenicani Radcliffe e Vesco, il redentorista Byčok e lo scalabriniano Baggio.

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Infine bisogna sottolineare che dei 21 nuovi porporati annunciati oggi dal Papa tre non sono ancora vescovi: Padre Baggio, Padre Radcliffe e Monsignor Koovakad. A meno che il Pontefice non li dispensi, a norma del Motu proprio Cum Gravissima del 1962 di papa Giovanni XXIII dovranno ricevere la consacrazione episcopale.