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Si apre la Seconda Sessione del Sinodo. Le relazioni di Grech e di Hollerich: in ascolto dello Spirito

Entra nel vivo la Seconda Sessione del Sinodo. Grech e Hollerich, le prime relazioni all'Assemblea

Il Papa e il Cardinal Grech | Il Papa e il Cardinal Grech | Credit Vatican Media Il Papa e il Cardinal Grech | Il Papa e il Cardinal Grech | Credit Vatican Media

Entra nel vivo la seconda sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il primo relatore, il Cardinale Mario Grech, Segertario Generale del Sinodo, ha rivolto subito un pensiero ai conflitti di guerra che impervadono il mondo e ha invitato a tutti i partecipanti a  “pregare per il dono prezioso della pace per tutti i popoli”. E continua con l’approfondire il significato del Sinodo che “è essenzialmente una scuola del discernimento: è la Chiesa radunata insieme con Pietro per discernere insieme. Una Chiesa sinodale è una proposta alla società di oggi: il discernimento è frutto di un esercizio maturo della sinodalità come stile e come metodo. Il discernimento ecclesiale può essere una sfida e un esempio per ogni tipo di assemblea, che deve trovare nell’ascolto reciproco dei suoi membri la regola d’oro per la ricerca della verità e del bene comune”. E cita lo scrittore Umberto Eco che disse che “il discernimento è un “ponte” attraverso cui credenti e non credenti possono ascoltarsi e comprendersi utilizzando una grammatica comune”. 

Un ruolo fondamentale per la Chiesa lo riveste lo Spirito Santo “che conduce la Chiesa a conoscere la verità”. A riguardo cita il Concilio Vaticano II e la Costituzione “Dei Verbum”, figlia dello stesso Concilio. Nella sua relazione, il Segretario Generale del Sinodo, sottolinea come “il consenso delle Chiese era per la Chiesa antica criterio certo della verità di Cristo: è vero ciò che crede la Chiesa, perché la totalità dei battezzati non può sbagliarsi nel credere, in forza del dono dello Spirito. Fin dall’inizio di questo processo sinodale abbiamo ribadito che esso fonda in questa verità il discernimento ecclesiale, l’ascolto gli uni degli altri per ascoltare ciò che lo Spirito dice alla Chiesa”. Ricorda, inoltre, le varie tappe che il Sinodo ha vissuto prima di questa ultima fase. 

Altro tema importante è quell dell’ascolto: “un ascolto di tutti”, precisa il Cardinal Grech. E ricorda le parole di Papa Francesco in occasione del 50° anniversario del Sinodo: “«una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto», in cui tutti – Popolo santo di Dio, Collegio Episcopale, Vescovo di Roma – sono chiamati ad ascoltarsi gli uni gli altri, per ascoltare ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Per garantire che questo ascolto sia di tutti e coinvolga sempre tutti – cioè la Chiesa – abbiamo attuato il principio della restituzione. Sempre, ad ogni passaggio che fissava in un testo il discernimento ecclesiale in atto, abbiamo restituito alle Chiese il frutto dell’ascolto. Non si tratta di un atto di cortesia. È, al contrario, un atto dovuto, un’applicazione del principio di circolarità che deve regolare la vita della Chiesa”. 

Ed è proprio grazie a una circolarità continua che “sarà possibile maturare uno stile e una forma sinodale di Chiesa, nella quale vale il principio dello scambio dei doni”. In tutto questo, fondamentale  il ruolo di un  “vescovo sinodale” il cui suo primo compito  “è quello di essere maestro e garante del discernimento ecclesiale”. Un compito che “vale anzitutto nella sua Chiesa, dove svolge il suo ministero di guida. Ma non vale di meno quando lo esercita insieme agli altri vescovi negli organismi che manifestano i raggruppamenti di Chiese”. Sottolinea, infine, il Cardinale Grech che “il ministero petrino è l’asse della sinodalità cattolica ed il processo sinodale ha lo scopo di aiutare Pietro nel suo discernimento per tutta la Chiesa”. 

Oggi pomeriggio, è intervenuto, con la sua relazione all'Assemblea, anche il Cardinal Jean-Claude Hollerich (nominato da Papa Francesco nel luglio 2021 Relatore Generale di questo Sinodo) che ha subito precisato che questa Seconda Sessione “non è un ripetizione e nemmeno una semplice prosecuzione della Prima, rispetto alla quale siamo chiamati a fare un passo in avanti. È questo che il Popolo di Dio si aspetta da questa Assemblea sinodale”. Il suo intervento si è concentrato sulla differenza tra le due sessioni sinodali.

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L’attuale sessione è chiamata - secondo il Cardinal Hollerich - “a focalizzare il nostro sguardo, o meglio a discernere insieme verso dove rivolgerlo, indicando possibili traiettorie di crescita lungo cui invitare le Chiese a camminare. Lo scopo è che quelle ricchezze non restino chiuse in un forziere, ma entrino nel circuito dello scambio di doni che nutre la comunione della Chiesa nel suo insieme”. Sottolinea la profonda differenza tra  l’Instrumentum laboris della Seconda Sessione con quello della Prima: “Diverso perché diverso è il nostro compito”, precisa Hollerich. Ai Vescovi il compito di “indicare la direzione in cui sentiamo che lo Spirito chiede alla Chiesa tutta di procedere, affidando al Santo Padre orientamenti e prospettive per la fase dell’attuazione”. Anche il metodo di lavoro della Seconda Sessione - sottolinea il Relatore Generale - sarà diverso rispetto alla Prima. Importante sarà in questa sessione il confronto con i dieci gruppi di lavoro costituiti, “nostri interlocutori”. Infine, il Cardinal Hollerich guarda a una Chiesa di missione: “La missione è l’orizzonte della Chiesa sinodale”, spiega.