Città del Vaticano , mercoledì, 2. ottobre, 2024 16:47 (ACI Stampa).
Dopo la Messa celebrata stamane in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha preso parte nel pomeriggio alla prima congregazione generale della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi. Si tratta – come noto – della seconda sessione, dopo la prima celebrata nell’ottobre dello scorso anno.
“Questa Assemblea, guidata dallo Spirito Santo, dovrà offrire – ha esordito Francesco davanti a 350 membri presenti nell’Aula Paolo VI - il suo contributo perché si realizzi una chiesa veramente sinodale in missione, che sappia uscire da se stessa e abitare le periferie geografiche ed esistenziali avendo cura di stabilire legami con tutti in Cristo nostro Fratello e Signore”.
“Lo Spirito Santo – ha osservato Papa Francesco - è guida sicura, e nostro primo compito è imparare a distinguere la Sua voce, perché Egli parla in tutti e in tutte le cose Lo Spirito Santo ci accompagna sempre. È consolazione nella tristezza e nel pianto, lo Spirito Santo asciuga le lacrime e consola perché comunica la speranza di Dio. Dio non si stanca, perché il Suo amore non si stanca. Lo Spirito Santo penetra in quella parte di noi che spesso è tanto simile alle aule dei tribunali, dove mettiamo gli imputati alla sbarra e formuliamo i nostri giudizi, per lo più di condanna”.
“Dio accoglie tutti, sempre, e a tutti offre nuove possibilità di vita, fino all’ultimo momento. È per questo – ha sottolineato il Pontefice - che noi dobbiamo perdonare tutti e sempre, consapevoli che la disposizione a perdonare nasce dell’esperienza di essere stati perdonati. Anche l’umiltà è dono dello Spirito Santo. L’umiltà ci ricorda l’origine, dove senza il soffio del Creatore saremmo rimasti fango senza vita. L’umiltà ci permette di guardare il mondo riconoscendo di non essere meglio degli altri”.
Dobbiamo “riconoscere – ha spronato ancora il Papa - che la Chiesa - semper reformanda - non può camminare e rinnovarsi senza lo Spirito Santo e le sue sorprese; senza lasciarsi modellare dalle mani del Dio creatore, il Figlio, Gesù Cristo, e lo Spirito Santo: siamo in cammino, come dei misericordiati, verso il pieno e definitivo compimento del disegno di amore del Padre. Conosciamo la bellezza e la fatica del cammino. Lo percorriamo assieme, come popolo che, anche in questo tempo, è segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano. Lo percorriamo con e per ogni uomo e ogni donna di buona volontà, in ciascuno dei quali lavora invisibilmente la grazia. Lo percorriamo convinti dell’essenza relazionale della Chiesa, vigilando affinché le relazioni che ci sono donate e che sono affidate alla nostra responsabile creatività siano sempre manifestazione della gratuità della misericordia di Dio”.