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Papa Francesco in Belgio annuncia una nuova spinta per la causa di beatificazione di Re Baldovino

Dopo la visita alla tomba, Papa Francesco decide di dare una spinta alla causa di beatificazione del re

Papa Francesco a Bruxelles | Papa Francesco durante la Messa conclusiva allo Stadio Re Baldovino, Bruxelles, 29 settembre 2024 | Daniel Ibanez / EWTN - ACI Group Papa Francesco a Bruxelles | Papa Francesco durante la Messa conclusiva allo Stadio Re Baldovino, Bruxelles, 29 settembre 2024 | Daniel Ibanez / EWTN - ACI Group

“Al mio rientro a Roma avvierò il processo di beatificazione di Re Baldovino. Che il suo esempio di uomo di fede illumini i governanti. Chiedo che i vescovi belgi si impegnino per portare avanti questa causa". Papa Francesco, dopo aver visitato la tomba del re che rifiutò di firmare la legge sull’aborto nel 1990, annuncia che darà una nuova spinta alla causa di beatificazione del re. 

Nel 1995, quando Giovanni Paolo II visitò il Belgio, fece una deviazione proprio per venerare Baldovino. In quei tempi, si parlava molto di una possibile beatificazione del re deceduto nel 1993, e quella decisione del Papa fu interpreta come una sorta di autorizzazione per una indagine preliminare. Anche Papa Francesco, inginocchiandosi ieri alla tomba di Baldovino, aveva parlato di procedere alla causa di beatificazione (secondo il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede), il che poteva lasciare intendere qualcosa di già in corso. In realtà, la causa di beatificazione non fu mai formalmente aperta. Papa Francesco lo farà personalmente, ma potrebbe anche decidere di procedere con una beatificazione equipollente, come ha già fatto altre volte in questo pontificato.

Al termine della Messa, prima della preghiera dell’Angelus, che il Papa chiede di riscorpire e consegna ai giovani, Papa Francesco, dopo aver ringraziato i reali del Belgio e i Granduchi del Lussemburgo, chiede che questa preghiera sia riscoperta, perché “è una sintesi del mistero cristiano, che la Chiesa ci insegna a inserire in mezzo alle occupazioni quotidiane”.

Papa Francesco, nel giorno della Giornata Mondiale dei Migranti, rinnova l'appello di considerare il fenomeno migratorio come un "segno di fraternità" e di vedere nel volto di ciascun migrante o rifugiato "il volto di Gesù che si è fatto ospite in mezzo a noi".

Papa Francesco dice anche di seguire con dolore "l'allargamento e l'intesificazione del conflitto in Libano". "Il Libano è un messaggio, ma in questo momento è un messaggio martoriato, e questa guerra fa un effetto devastante. Troppe persone continuano a morire in Medio Oriente. Preghiamo per le vittime, per le loro famiglie. Preghiamo per la pace. Chiedo a tutte le parti che si cessi il fuoco in Libano, a Gaza, nel resto della Palestina, in Israele, si rilascino gli ostaggi e si permetta l'aiuto umanitario".

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Papa Francesco ricorda anche "la martoriata Ucraina", ringrazia quanti sono venuti da "Olanda, Germania e Francia per condividere la giornata". Il Papa infine chiede preghiere anche per il Sudan, il Myanmar, e tutte le "terre ferite dalla guerra".

(articolo aggiornato con alcune chiarificazioni sulla causa di beatificazione di re Baldovino)