Bruxelles , sabato, 28. settembre, 2024 13:00 (ACI Stampa).
La visita alla tomba di re Baldovino, scomparso nel 1993, non è solo l’occasione per Papa Francesco di venerare un re profondamente cattolico, la cui causa di beatificazione è stata aperta nel 1995. È anche l’occasione di ribadire il suo no all’aborto, e di – come riferisce la Sala Stampa della Santa Sede – esortare “i belgi a guardare a lui in questo momento in cui si fanno strada leggi criminali, auspicando che proceda la sua causa di beatificazione”.
La visita sulla tomba dei reali è avvenuto dopo l’incontro con religiosi e fedeli nella Basilica di Koekelberg. Papa Francesco, prima di tornare in nunziatura – dove ha salutato poi due famiglie di rifugiati – si è fermato nella cripta reale della basilica, intitolata a Nostra Signora di Laeken. Lì sono raccolte le tombe di molti membri della Casa Reale del Belgio.
Secondo la Sala Stampa della Santa Sede, “accolto dal Re e dalla Regina, il Papa si è fermato davanti alla tomba di Re Baldovino in silenziosa preghiera. Successivamente, davanti al Re e ai presenti, ne ha elogiato il coraggio, quando scelse di ‘lasciare il suo posto da Re per non firmare una legge omicida’.”
Baldovino dunque è indicato da Papa Francesco come esempio per i belgi che vivono in un contesto secolarizzato, con una legge dell’eutanasia tra le più avanzate del mondo, e dove l’aborto è possibile fino alla 12esima settimana di gravidanza – ma si sta discutendo se estendere il limite a 18 mesi.
La legge sull’aborto è legale in Belgio nel 1990, e, pur di non firmarla, Baldovino abdicò – o meglio si autosospese – dalle sue funzioni di re del Belgio dal 3 al 5 aprile di quell’anno. Quando morì nel 1993, a Motril, in Spagna, aveva 63 anni e aveva regnato ininterrottamente per 42 tranne quei tre giorni.