Città del Vaticano , venerdì, 12. febbraio, 2016 11:15 (ACI Stampa).
Il Patriarca Cirillo di Mosca ha definito il suo viaggio a Cuba “lungo e difficile”. É partito ieri 11 febbraio alla volta dell’isola con un centinaio di persone al seguito tra cui 30 giornalisti e 20 coristi. Undici giorni di viaggio e soprattutto per i media occidentali, l’incontro con il Papa si Roma. Anche il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, è arrivato a Cuba ieri accompagnato dal domenicano Hyacinthe Destivelle, officiale del dicastero. “Sicuramente - ha detto in una intervista alla Radio Vaticana - si parlerà delle questioni che riguardano i due capi delle Chiese, da un punto di vista personale ed ecclesiale”.
Quando l’aereo del Papa arriverà a Cuba a Roma saranno circa le otto di sera, dopo 12 ore di volo. Il Papa sarà ricevuto, come abitualmente, all’arrivo da un volto internazionale, dal nunzio, il capo del protocollo, che salirà sull’aereo e lo inviterà a scendere per l’accoglienza, ai piedi della scala, da parte del presidente Raul Castro. Sono presenti all’aeroporto anche il cardinale Ortega y Alamino e il presidente della Conferenza episcopale cubana, il cardinale Koch, accompagnato dal padre Destivelle, e da monsignor Kulbokas che è poi l’interprete.
Il Patriarca Kirill e Papa Francesco entrano in una sala per l’incontro privato da due entrate diverse e si incontrano. Due ore di colloqui con i rispettivi interpreti e poi, in un’altra sala, la firma della dichiarazione comune, l’incontro delle delegazioni. Diretta TV grazia alla televisione cubana.
Con il Papa e il Patriarca anche il metropolita Hilarion, e il cardinale Koch, per quanto riguarda il Santo Padre, i due interpreti, sanno lo spagnolo e il russo. Monsignor. Kulbokas, lituano della Segreteria di Stato, e il colombiano signor Palacio, che è un colombiano, collaboratore del metropolita Hilarion. Russo e spagnolo per il colloquio.
Scambio dei doni ( ancora top secret) e rientra la TV.