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Francesco e Kirill, ecco cosa avviene nelle tre ore a Cuba

L'arrivo di Francesco a Cuba nel settembre 2015 |  | Alan Holdren/ CNA L'arrivo di Francesco a Cuba nel settembre 2015 | | Alan Holdren/ CNA

Il Patriarca Cirillo di Mosca ha definito il suo viaggio a Cuba “lungo e difficile”. É partito ieri 11 febbraio alla volta dell’isola con un centinaio di persone al seguito tra cui 30 giornalisti e 20 coristi. Undici giorni di viaggio e soprattutto per i media occidentali, l’incontro con il Papa si Roma. Anche il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, è arrivato a Cuba ieri accompagnato dal domenicano Hyacinthe Destivelle, officiale del dicastero. “Sicuramente - ha detto in una intervista alla Radio Vaticana - si parlerà delle questioni che riguardano i due capi delle Chiese, da un punto di vista personale ed ecclesiale”.

Quando l’aereo del Papa arriverà a Cuba a Roma saranno circa le otto di sera, dopo 12 ore di volo. Il Papa sarà ricevuto, come abitualmente, all’arrivo da un volto internazionale, dal nunzio, il capo del protocollo, che salirà sull’aereo e lo inviterà a scendere per l’accoglienza, ai piedi della scala, da parte del presidente Raul Castro. Sono presenti all’aeroporto anche il cardinale Ortega y Alamino e il presidente della Conferenza episcopale cubana, il cardinale Koch, accompagnato dal padre Destivelle, e da monsignor Kulbokas che è poi l’interprete.

Il Patriarca Kirill e Papa Francesco entrano in una sala per l’incontro privato da due entrate diverse  e si incontrano. Due ore di colloqui con i rispettivi interpreti e poi, in un’altra sala, la firma della dichiarazione comune, l’incontro delle delegazioni. Diretta TV grazia alla televisione cubana.

Con il Papa e il Patriarca anche il metropolita Hilarion, e il cardinale Koch, per quanto riguarda il Santo Padre, i due interpreti, sanno lo spagnolo e il russo. Monsignor. Kulbokas, lituano della Segreteria di Stato, e il colombiano signor Palacio, che è un colombiano, collaboratore del metropolita Hilarion. Russo e spagnolo per il colloquio.

Scambio dei doni ( ancora top secret) e rientra la TV.

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A questo punto il presidente Raul Castro entra nella sala  dove viene firmata la dichiarazione congiunta e arrivano anche il Papa e il Patriarca. Da una parte il Papa e il Patriarca con un tavolo e con i testi da firmare con Hilarion e  Koch, e Castro poi le delegazioni. Sul tavolo i testi in russo e in italiano pronti per la firma.

Poi i discorsi. Non tanto testi lunghi e complicati ma, ha spiegato il direttore della Sala Stampa Vaticana padre Federico Lombardi “più come un’espressione spontanea, personale di sentimenti in questa straordinaria e bellissima occasione...espressioni che sarà molto interessante seguire, anche partecipate e vive”.

Poi i saluti e il congedo in privato a tre: il Papa, il Patriarca e il presidente Raul Castro. Il presidente accompagna il Papa all’aereo. Il Papa sale sull’aereo e si riparte. Dovrebbero essere le 17.30 ora di Cuba.