Inizia così quella “domus eccllesie Sancte Marie de Laureto” che riunisce chierici diocesani e altri religiosi di diversa provenienza.
Ma la prima comunità religiosa riconosciuta come tale a Loreto è quella dei carmelitani. Nell’estate del 1488 arrivarono in 30 a Santa Maria di Loreto chiamati da Girolamo Basso Della Rovere per aiutare i chierici diocesani. I frati piacevano ai fedeli per la loro attività e austerità ma suscitano le invidie dei diocesani. Così dopo essersi ritirati a Recanati nel 1524 lasciarono Loreto.
Intanto fiorivano le tradizioni legate alla vita dei santi religiosi come l’agostiniano Nicola da Tolentino che avrebbe visto arrivare in volo la Santa Casa. Nicola morì a Tolentino nel 1303.
Ma intanto a Loreto le famiglie religiose si alternavano, come il gesuiti che arrivarono a Loreto nel 1554 alloggiando nel Palazzo Apostolico. Gregorio XIII affidò loro anche la cura del Collegio Illirico.
Pochi anni dopo arrivarono all’interno della città murata. La costruzione della basilica era stata iniziata nella seconda metà del 1400 e di seguito anche il Palazzo Apostolico progettato da Donato Bramante. Davanti alla basilica c’è la statua di Sisto V, Papa francescano e marchigiano, che elevò Loreto nel 1586 al grado di città e diocesi.
La città e il santuario erano in quel momento nel cuore della attenzione dei Pontefici. Che quindi si occupavano della cura pastorale cercando le famiglie religiose più adatte.
I cappuccini costruirono a Loreto un ospizio come loro dimora e la loro presenza diventò stabile all’inizio del 1600. Ma così anche altre famiglie religiose edificarono degli ospizi destinati a loro stessi, per potere stare a Loreto senza dover andare in ostelli e osterie.
Era la Congregazione lauretana a dare i permessi e chiedeva l’impegno a servire in Santa Casa e alle necessità dei pellegrini.
I Cappuccini diventarono custodi unici del Santuario della Santa Casa nel 1934 per volontà di papa Pio XI. L’Ordine, al quale Papa Pio XI ne aveva affidato la custodia, consegnò il delicato e prezioso compito alla Provincia Picena che con ammirabile dedizione servì il santuario promuovendone il culto e la devozione. Nel corso degli ultimi anni, per il calo numerico e vocazionale, viste le difficoltà di vario genere, si è dovuto ripensare il servizio e il fatto che tutto l’impegno ricadesse sulla provincia Picena. Così il 25 marzo del 2015, con decreto dell’allora ministro generale Mauro Jöhri, la fraternità di Loreto passò sotto la diretta dipendenza del ministro generale diventando una Fraternità generalizia. Oggi si tratta di una fraternità davvero internazionale con la presenza di frati provenienti da 17 circoscrizioni e da 10 nazioni diverse.
Una giornata di celebrazioni oggi che inizia alle 10.00 presso la Sala Pasquale Macchi, P. Giuseppe Santarelli, storico della Santa Casa, presenterà il suo ultimo lavoro, “Il Dizionario Lauretano”, un corposo testo che racchiude oltre 900 voci della storia lauretana. Alle ore 11.30 il Ministro Generale dei Frati Cappuccini Fr. Roberto Genuin presiederà la Santa Eucarestia alla presenza dei frati che hanno prestato e che prestato tutt’oggi servizio in Santuario. Infine stasera alle 21.00 si terrà in Basilica un concerto d’organo del M° Giuseppe Monari con il coro Vox Poetica Ensamble diretti dal M° Lorenzo Chiacchera.
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