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Papa Francesco all'Angelus: il vero potere è prendersi cura dei più deboli

Le parole di Papa Francesco all'Angelus domenicale

Papa Francesco | Papa Francesco | Credit Vatican Media Papa Francesco | Papa Francesco | Credit Vatican Media

Le parole di commento di Papa Francesco al Vangelo di oggi, prima dell'Angelus, partono dalle parole dell'Evangelista Marco: "Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma dopo tre giorni risorgerà". Evidenzia, in questo episodio, soprattutto l'atteggiamento dei discepoli "mentre seguono il Maestro": loro, "hanno altro nella testa e sulle labbra".

Ma ciò che colpisce di più il Pontefice e il loro silenzio: "Quando Gesù chiede loro di che cosa stessiro parlando, non rispondono. Facciamo attenzione a questo silenzio: i discepoli tacciono perché discutevano su chi fosse il più grande. Che contrasto con le parole del Signore! Mentre Gesù confidava loro il senso della propria vita, essi parlavano di potere". E continua: "E così adesso la vergogna chiudendo la loro bocca, come prima l'orgoglio aveva chiuso il loro cuore. Eppure Gesù risponde apertamente ai discorsi sussurrati lungo la strada: «Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo» ( cfr v. 35). Vuoi essere grande? Fatti piccolo, mettiti a servizio di tutti».

La lezione di Cristo per i discepoli e per tutti è una sola: "Il vero potere non sta nel dominio dei più forti, ma nella cura dei più deboli. Ecco perché il Maestro chiama un bambino, lo mette in mezzo ai discepoli e lo abbraccia , dicendo: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me»". 

La riflessione del Santo Padre poi si concentra sul tempo presente: "Noi, tutti noi, siamo vivi perché siamo stati accolti, ma il potere ci fa dimenticare questa verità. Allora diventiamo dominatori, non servitori, ei primi a soffrirne sono proprio gli ultimi: i piccoli, i deboli, i poveri. Quante persone soffrono e muoiono per lotte di potere! Sono vite che il mondo rifiuta, come ha rifiutato Gesù" conclude Papa Francesco. 

E chiede ai fedeli di porsi la domanda: "Quindi riconoscere il volto di Gesù nei più piccoli? Mi prendo cura del prossimo, servendo con generosità? E viceversa, ringrazio chi si prende cura di me?"

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