Città del Vaticano , giovedì, 11. febbraio, 2016 9:00 (ACI Stampa).
"Il Papa ci ha colti un po' di sopresa". Così Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa Vaticana, apriva il briefing sulla rinuncia che Papa Benedetto XVI aveva annunciato pochi minuti prima ai Cardinali riuniti per il concistoro su alcune cause di canonizzazione. Un annuncio, quello di Benedetto XVI, che giungeva - commentava davanti al Papa il Cardinale Decano Angelo Sodano - "come un fulmine a ciel sereno". E' un giorno festivo, l'11 febbraio, per la Città del Vaticano. E l'11 febbraio 2013 è diventato un giorno storico.
Il Papa - l'11 febbraio di tre anni fa - con poche parole pronunciate con voce calma ma ferma in latino annunciava al mondo la sua decisione storica di lasciare il pontificato. Una rinuncia che ha scosso - e che forse continua a scuotere - le coscienze dei cattolici, e non solo.
Benedetto XVI con una umiltà disarmante spiegava che le forze venivano meno e che quindi erano necessarie mani più forti per reggere il timone della barca di Pietro. Una presa d'atto fatta con coraggio e umiltà. Una caratteristica, forse la principale, del pontificato ratzingeriano: riconosciuta in primo luogo da Papa Francesco. E' stato infatti Papa Bergoglio a donare al Papa Emerito, nel loro primo incontro a Castel Gandolfo, l'icona della Madonna dell'Umiltà. "Ho pensato subito a lei, è stato così umile nel suo pontificato", confidava Francesco a Benedetto.
L'annuncio dell'11 febbraio 2013 - è innegabile - si è inserito nel mosaico della storia della Chiesa Cattolica come un tassello che l'ha impreziosita.
A tre anni di distanza da quel giorno, la figura del Papa Emerito è sempre più amata dai fedeli. E rispettata dai non credenti.