Città del Vaticano , venerdì, 20. settembre, 2024 11:00 (ACI Stampa).
Con un messaggio inviato ai partecipanti della presentazione del volume “Pasado, Presente y Futuro de la Justicia Transicional: La experiencia latinoamericana en la construcción de la paz mundial” (“Passato, presente e futuro della giustizia di transizione: l'esperienza L'America Latina nella costruzione della pace nel mondo") Papa Francesco parla della giustizia di transizione che - come scrive il Papa nel suo Messaggio - il dizionario panispanico dello spagnolo giuridico definisce nel suo primo significato: "l'insieme delle misure giudiziarie e politiche che vengono adottate dopo una situazione di conflitto o repressione in cui si stanno verificando massicce violazioni dei diritti umani, con l'obiettivo di promuovere la riconciliazione e la democrazia; comprende azioni penali, commissioni di verità, programmi di riparazione e riforme istituzionali”.
La riflessione del Papa è stata inviata a Enrique Gil Botero, segretario generale della Conferenza dei Ministri della Giustizia dei Paesi Iberoamericani, e a José Ángel Martínez Sánchez, presidente del Consiglio Generale del Notariato Spagnolo.
Il Messaggio continua poi con queste parole: “Imparare dal passato, ripercorrendo esperienze spesso dolorose, ci invita a fornire risposte coerenti e significative alle sfide attuali e cercare meccanismi di consolidamento avanzato sulla via della pace, della libertà e della giustizia”. Papa Francesco ricorda un episodio avvenuto “durante i primi viaggi di Colombo in America”. Alla regina di Spagna, Isabella di Castiglia, giunse la notizia della vendita degli indiani come schiavi. A proposito del Papa precisa: in questo caso “abbiamo una situazione di conflitto e repressione in cui si è verificata una violazione dei diritti umani e, nell'immediato, l'insieme delle misure adottate dalla Corona, che sarà il germe delle nostre moderne dichiarazioni dei diritti dell'uomo”.
Il testo si conclude con l'evidenziare tre lezioni della storia. La prima lezione per il Papa è che “la storia non torna indietro” e che dalle ferite di certe situazioni va ricostruita una realtà di maggiore giustizia e pace: “Questo tipo di eventi, anche se concepiti come crisi dure, devono dare i loro frutti , e così è nostra responsabilità come esseri umani renderli tali”. La seconda lezione “è la risposta immediata” dimostrata dalla regina Isabella “come autorità politica” e come “coscienza morale” che si erge in difesa della dignità umana ed è capace di “soluzioni coraggiose, innovative e ferme”, adottando una misura riparativa – “liberando gli schiavi anche a costo del proprio denaro” - e di riforma istituzionale - “proibendo la schiavitù ed esigendo i diritti fondamentali dei danneggiati in modo proattivo e integrale”. La terza lezione, “forse la più difficile, ma non per questa priva di speranza”, riguarda “l'applicazione effettiva e concreta di tali disposizioni”. Precisa Papa Francesco: “Un trattato, una firma, una legge, possono essere lettera morta se non si predispongono i mezzi affinché, con serietà, buon senso e pazienza, non solo a parole, ma anche lo spirito che la anima, raggiungano coloro a cui è diretta”.