Cremona , venerdì, 20. settembre, 2024 16:00 (ACI Stampa).
La diocesi di Cremona annuncia che la sua “Casa di Accoglienza” cambierà volto. E non solo “a motivo dei lavori di riqualificazione e ammodernamento che dal mese di settembre, e per almeno un anno e mezzo, interesseranno il complesso della Caritas diocesana situato a Cremona tra viale Trento e Trieste, via Sant’Antonio del Fuoco e via Stenico”. Ma anche per farla diventare a pieno “un luogo vitale per l’attenzione alle fragilità della città”.
“Il rinnovamento della Casa dell’accoglienza non è pensato solo per rispondere a esigenze di tipo funzionale, normativo e di efficientamento energetico: di pari passo sarà realizzato un radicale rinnovamento del funzionamento della struttura stessa, in modo da rispondere nel migliore dei modi ai bisogni dettati dalle mutate condizioni sociali del territorio”, si legge sul sito ufficiale della Diocesi di Cremona.
“La Casa dell’accoglienza – spiega il direttore di Caritas Cremonese don Pierluigi Codazzi – ospita diverse tipologie di persone: è quindi bene superare lo stereotipo dell’accoglienza (sebbene importante) rivolta esclusivamente al migrante. Ecco perché, su sollecitazione del vescovo e attraverso una condivisione il più possibile estesa, a partire naturalmente dal tessuto delle nostre parrocchie, ma guardando anche all’ampio panorama del volontariato cremonese, vorremmo valorizzare sempre più questa Casa quale segno dell’impegno alla solidarietà e alla carità. E anche come luogo in cui educare a questi valori le giovani generazioni, ma non solo. Per questo uno dei primi obiettivi sarà quello di valorizzare il fatto che ad abitare questa casa non debbano essere solo i suoi “ospiti”, ma anche il mondo del volontariato, riuscendo ad aprirsi sempre più alle realtà del territorio”.
Sempre sul sito della diocesi vengono spiegati alcuni lavori nel dettaglio: “La prima fase di ristrutturazione della Casa dell’accoglienza di Cremona prevede la riqualificazione degli ambienti al piano terra. Nello specifico troverà spazio uno sportello di ascolto e accoglienza; locali per il servizio di accesso alla residenza anagrafica virtuale e fermo posta; una lavanderia riservata a persone in stato di fragilità; una sala polifunzionale per la realizzazione di attività con il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore. Continuerà a essere presente una cucina attrezzata con attigui locali per il servizio mensa, così come spazi riservati all’accoglienza notturna: il dormitorio maschile realizzato su una superficie di 148 metri quadrati e una capienza di una quindicina di posti letto, dotato di un locale di soggiorno e servizi igienici con docce”.
Come ricorda la stessa diocesi, la Casa dell’accoglienza è stata inaugurata il 25 novembre 1988 dal vescovo Enrico Assi, che nella struttura dell’ex collegio Sfondrati volle dare vita a un’opera in linea con la tradizione di carità da sempre vissuta dalla Chiesa cremonese. Nei suoi anni di servizio, la struttura ha dato ospitalità a immigrati di tutte le nazioni, a donne e bambini vittime di violenza, a famiglie interessate da procedimenti di sfratto, a persone in situazioni di fragilità accolti in forma di pronto intervento. Nel tempo si sono aggiunti ulteriori servizi per rispondere ai diversi bisogni che via via si manifestavano e dal 1998 vi hanno trovato sede anche gli uffici della Caritas diocesana.