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Papa Francesco: "Tutto cambia se davvero hai conosciuto Gesù"

“Non dimentichiamo – ha concluso il Papa - le guerre: Ucraina, Myanmar, Medio Oriente. Quante vittime innocenti, penso alle mamme che hanno perso filgi in guerra"

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Commentando il Vangelo di questa domenica, Papa Francesco all’Angelus invita i fedeli a guardare all’atteggiamento di Pietro. “Possiamo anche noi interrogarci – osserva il Papa - su che cosa significa davvero conoscere Gesù. Infatti, da una parte Pietro risponde in maniera perfetta, dicendo a Gesù che Egli è il Cristo. Tuttavia, dietro a queste parole corrette c’è ancora un modo di pensare secondo gli uomini, una mentalità che immagina un Messia forte e vittorioso, che non può soffrire e morire”.

Pietro risponde correttamente ma “il suo modo di pensare non è cambiato. Egli deve ancora cambiare mentalità, deve ancora convertirsi. Questo è un messaggio importante anche per noi”.

“Anche noi - aggiunge il Pontefice - abbiamo imparato qualcosa su Dio, conosciamo la dottrina, recitiamo le preghiere in modo corretto. In realtà, per conoscere il Signore non basta sapere qualcosa di Lui, ma occorre mettersi alla sua sequela, lasciarsi toccare e cambiare dal suo Vangelo. Si tratta cioè di avere con Lui una relazione, un incontro che ti cambia la vita: cambia il tuo modo di essere, cambia il tuo modo di pensare, le relazioni che hai con i fratelli, la tua disponibilità ad accogliere e a perdonare, le scelte che fai nella vita. Tutto cambia se davvero hai conosciuto Gesù”.

Dopo aver recitato l’Angelus, il Papa ha espresso vicinanza al Vietnam e al Myanmar le cui popolazioni soffrono per le inondazioni. “Dio sostenga quanti hanno perso i loro cari e la loro casa e benedica quanti stanno portando aiuto”.

Il Pontefice ha poi ricordato i malati di sclerosi laterale amiotrofica, assicurando per loro il ricordo nella preghiera.

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Non dimentichiamo – ha concluso - le guerre: Ucraina, Myanmar, Medio Oriente. Quante vittime innocenti, penso alle mamme che hanno perso filgi in guerra, penso agli ostaggi a Gaza. Avevo incontrato la mamma di uno di loro e l’accompagno in questo momento e sono vicino a tutti le famiglie degli ostaggi. Cessi l’odio, continuino i negoziati e si trovino soluzioni di pace”.