Nel Vangelo di questa domenica, Gesù pone ai suoi amici più intimi questa domanda: Chi dice la gente che io sia? Ed essi con semplicità riferiscono le diverse opinioni che circolano su di Lui. Gesù è considerato come un profeta, in cui appaiono caratteristiche ora di questo o di quell’altro profeta dell’Antico Testamento, fino a giungere ad Elia e alla persona di Giovanni il Battista, ucciso da Erode.

La preoccupazione di Gesù non è tanto di conoscere l’opinione degli uomini, quanto piuttosto di creare l’occasione per rivelare ai suoi discepoli chi Egli sia. Infatti, non è possibile seguire qualcuno, avere una amicizia intima con una persona se prima non la si conosce veramente. E così pone ai dodici ancora una domanda: E voi chi dite che io sia? Questa richiesta oggi è rivolta anche a noi. Oggi come allora esiste  una sola risposta vera: Tu sei il Cristo. Confessare che Gesù è il Cristo significa riconoscere che da Lui dipende il destino della vita. In altre parole, Cristo, poiché è il Figlio di Dio, possiede il segreto per rendere bella, vera e buona l’esistenza umana. Tuttavia, per conseguire questa meta Gesù pone una condizione: rinnegare se stessi.

Siamo onesti! Una simile richiesta, dal momento che non suscita un grande entusiasmo perde anche di interesse. Per questo è necessario un chiarimento. Rinnegare se stessi  significa impegnarsi a combattere il male presente in noi, così da scoprire che l’uomo non è definito solo dai beni materiali, ma da una dignità che va oltre, perchè creato ad immagine di Dio. Quando il Signore sparisce dall’orizzonte dell’esistenza umana, questa  non è più compresa in tutta la sua ampiezza e diventa un mistero, segnato dalla malinconia e dall’insoddisfazione, che a volte degenerano in tragedia. Si rinnega se stessi per fare entrare Cristo nella propria vita e con Lui non si perde nulla di ciò che rende l’esistenza libera, bella e grande, perchè con il suo amore ci trasforma e ci rende persone nuove.

San Paolo VI ha saputo esprimere in una bellissima preghiera la singolarità, l’assolutezza e la necessità di Cristo per la nostra vita e la vita dell’umanità: O Cristo, nostro unico Mediatore, tu ci sei necessario per venire in comunione con Dio Padre. Tu ci sei necessario, per conoscere il nostro essere e il nostro destino. Tu ci sei necessario per scoprire la nostra miseria morale e per guarirla…Tu ci sei necessario, per percorrere nella gioia e nella forza della tua carità la nostra via faticosa, fino all’incontro con te amato, con te atteso, con te benedetto nei secoli. Amen. (Paolo VI a Manila). Le parole del  Papa oltre a trasmetterci il suo amore per Cristo ci dicono anche la missione della Chiesa: annunciare la vita vera che si trova solo nella comunione d’amore con il Signore Gesù, il quale è la gioia, la ricchezza, la pace e la salvezza dell’uomo.