Roma , venerdì, 13. settembre, 2024 12:30 (ACI Stampa).
“Al centro della celebrazione dell'Eucaristia si trovano il pane e il vino i quali, per le parole di Cristo e per l'invocazione dello Spirito Santo, diventano il Corpo e il Sangue di Cristo. Fedele al comando del Signore, la Chiesa continua a fare, in memoria di lui, fino al suo glorioso ritorno, ciò che egli ha fatto la vigilia della sua passione: « Prese il pane... », « Prese il calice del vino... ». Diventando misteriosamente il Corpo e il Sangue di Cristo, i segni del pane e del vino continuano a significare anche la bontà della creazione”: così recita il Catechismo della Chiesa Cattolica nella Seconda parte (dal titolo “La Celebrazione del mistero cristiano”) al Capitolo terzo che ha come titolo “I segni del pane e del vino”.
La Chiesa vive di segni, in generale. E soprattutto nel Memoriale dell’Ultima Cena. Segni che ogni cattolico che si presenta a Messa può benissimo vedere. Ma quali sono i “segni”-oggetti liturgici che troviamo sull’altare? AciStampa propone - in concomitanza con il 53° Congresso Eucaristico Internazionale a Quito (8-15 settembre) - una sorta di vademecum di questi oggetti che costituiscono tutto l’apparato liturgico per celebrare la Santa Messa, per rendere grazie al Signore dell’immenso dono dell’Eucaristia.
Partiamo dal "calice", indispensabile: il sacerdote utilizza il calice nel quale viene versato il vino che rappresenta il sangue di Cristo sacrificato. Questo oggetto può avere svariate fogge ed essere realizzato nei materiali più diversi: dai più preziosi ai più poveri come il legno. Vicino troviamo due "ampolline": due piccole anfore di vetro; una contiene il vino mentre l’altra l’acqua che saranno versati nel calice all’offertorio. L’acqua serve anche per lavare le mani al sacerdote e per purificare il calice dopo la comunione. Le due ampolline sono posate sopra il vassoio.
Il piattino dove è posta l'Ostia più grande è denominata “patena”. Solitamente è in metallo. Le particole - le Ostie che verranno date ai fedeli durante la Comunione - sono contenute in un recipiente in metallo chiamato “pisside” che può essere anche munita di un coperchio. Completa il tutto, la “coppa”, oggetto quasi sempre in metallo prezioso che contiene le ostie consacrate durante la Comunione dei fedeli.
Non possiamo, poi, dimenticare tutti quegli oggetti in tessuto che vengono utilizzati per il rito di ogni Messa per celebrare l'Eucaristia. Incominciamo con il “corporale”: si tratta di una tovaglia quadrata, inamidata, che si stende sull'altare per accogliere il corpo di Gesù. Da ciò il nome di “corporale”. Poi, troviamo la “palla” (detta anche “animetta”) di stoffa, generalmente bianco, che è invece un pezzo di stoffa più piccolo, sempre di forma quadrata: viene usata per coprire il calice. Necessario l’"asciugamano" (o anche chiamato “manutergio”): asciugamano bianco rettangolare di varie dimensioni. Questo pezzo di stoffa viene usato dal sacerdote prima della Santa Messa e poi durante l’Offertorio per la cosiddetta “Lavanda delle mani”. Dopo la Santa Comunione, il sacerdote pulisce calice e piattino con un fazzoletto chiamato “purificatoio”.