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Papa Francesco a Singapore, lo sguardo al suo ruolo internazionale

Il piccolo Paese alle porte della Cina, simbolo di modernità e progresso, è visto da Papa Francesco come un esempio nel suo sguardo al multilateralismo. Famiglia e ambiente le altre preoccupazioni del Papa

Papa Francesco, presidente Singapore | Papa Francesco durante l'incontro con autorità civili e corpo diplomatico, Singapore, NUS Cultural Center 12 settembre 2024 | Daniel Ibáñez/EWTN/Vatican Pool
Papa Francesco, presidente Singapore | Papa Francesco durante l'incontro con autorità civili e corpo diplomatico, Singapore, NUS Cultural Center 12 settembre 2024 | Daniel Ibáñez/EWTN/Vatican Pool
Papa Francesco, presidente di Singapore | Papa Francesco e il presidente di Singapore Tharman Shanmugaratnam, Singapore, 12 settembre 2024 | Daniel Ibáñez/EWTN/Vatican Pool
Papa Francesco, presidente di Singapore | Papa Francesco e il presidente di Singapore Tharman Shanmugaratnam, Singapore, 12 settembre 2024 | Daniel Ibáñez/EWTN/Vatican Pool

La Cina è straordinariamente vicina, in una Singapore che festeggia il centounesimo anniversario della nascita di colui che fu primo ministro della piccola città-Stato dal 1959 al 1990, Lee Kuan Yew. Papa Francesco lo ricorda nel suo discorso, perché fu sotto Lee che Singapore raggiunse lo straordinario livello di progresso che vive ora. Il Papa, tuttavia, invita a non guardare a tutto con un pragmatismo che sembra includere per merito ma che esclude i più poveri, chiede a Singapore di concentrarsi su famiglia e ambiente, e loda l’impegno multilaterale del Paese, che in questo caso significa anche buone relazioni con la Cina.

Papa Francesco è arrivato a Singapore ieri, per l’ultima tappa del suo lungo viaggio in Asia e Oceania. C’è, come di consueto, la firma del Libro d’Onore, l’incontro con il presidente Tharman Shanmugaratnam, e poi è previsto un bilaterale, che sarebbe stato guidato per la parte vaticana dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, il quale non ha partecipato al viaggio a seguito del decesso della madre, e che vede dall’altra parte la delegazione di Singapore guidata dal primo ministro Lawrence Wong.

Il Paese ha un vicino ingombrante, la Cina, e non si sa ancora se alla messa ci saranno fedeli cinesi o vescovi provenienti dalla Cina continentale a celebrare con Papa Francesco. Ma si sa che il Papa guarda alla Cina, e con Singapore ha quasi completato il suo periplo intorno al Regno del Dragone Rosso, sebbene non sia mai andato a Taiwan per ragioni di opportunità.

C’era, insomma, molta curiosità per le parole che Papa Francesco avrebbe rivolto al mondo diplomatico e alle autorità civili di Singapore.

Il Papa caratterizza la storia di Singapore come “una storia di crescita e resilienza”, sottolinea che la crescita della nazione è “frutto di decisioni razionali e non del caso”, mette in luce che “Singapore non solo ha prosperato economicamente, ma si è sforzata di costruire una società nella quale la giustizia sociale e il bene comune sono tenuti in grande considerazione”.

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Di fronte alle iniziative per “politiche abitative pubbliche, istruzione di alta qualità e sistema sanitario efficiente”, Papa Francesco segnala comunque il rischio implicato da “un certo pragmatismo e una certa esaltazione del merito”, ovvero “la conseguenza non intenzionale di legittimare l’esclusione che si trovano ai margini dei benefici del progresso”.

Papa Francesco loda le iniziative messe in atto per sostenere i più deboli, chiede particolare attenzione per poveri e anziani e per tutelare la dignità dei lavoratori migranti, chiede di “coltivare relazioni umane reali e concrete” di fronte alle “sofisticate tecnologie dell’era digitale e i rapidi sviluppi nell’uso dell’intelligenza artificiale”, ricordando che “queste tecnologie si possono valorizzare proprio per avvicinarsi gli uni agli altri, promuovendo comprensione e solidarietà, e non peor isolarsi pericolosamente in una realtà fittizia e impalpabile”.

Papa Francesco nota che Singapore è “un mosaico di etnie, culture e religioni che coltivano in armonia”, afferma che questa “positiva inclusività” è favorita dalla imparzialità dei poteri pubblici, i i quasi si impegnano “in un dialogo costruttivo con tutti” rendendo possibile “che ognuno apporti il suo peculiare contributo al bene comune e non consentendo all’estremismo e all’intolleranza di acquisire forza e di mettere in pericolo la pace sociale”.

Papa Francesco sottolinea che “il rispetto reciproco, la collaborazione, il dialogo e la libertà di professare il proprio credo nella lealtà alla legge comune sono condizioni determinanti del successo e della stabilità ottenuti da Singapore, requisiti per uno sviluppo non conflittuale e caotico, ma equilibrato e sostenibile”.

Il Papa quindi nota l’apporto della Chiesa Cattolica sul territorio, concretizzatosi “soprattutto nei settori dell’istruzione e della sanità, avvalendosi dello spirito di sacrificio e di dedizione dei missionari e dei fedeli cattolici”, rimanendo anche in prima linea nelle opere di carità, attraverso la Caritas, ma anche promuovendo in maniera costante “il dialogo interreligioso e la collaborazione tra diverse comunità di fede, con spirito di apertura e rispetto reciproco, fondamentali per la costruzione di una società giusta e pacifica”.

Papa Francesco ricorda che “Singapore ha anche un ruolo specifico da giocare nell’ordine internazionale, minacciato da conflitti e guerre sanguinose” e plaude al fatto che il Paese abbia “meritoriamente promosso il multilateralismo e un ordine basato su regole da tutti condivise. Vi incoraggio a continuare a lavorare per l’unità e la fraternità del genere umano, a beneficio del bene comune di tutti i popoli e di tutte le Nazioni, con una comprensione non escludente né ristretta degli interessi nazionali”.

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Come già a Timor Est, a Papua Nuova Guinea e in Indonesia, Papa Francesco ricorda il ruolo della famiglia, chiede che le famiglie siano “poste nella condizione di trasmettere i valori che danno senso e forma alla vita e di insegnare ai giovani a formare relazioni solide e sane”, loda “gli sforzi compiuti per promuovere, proteggere e sostenere l’unità familiare attraverso il lavoro di varie istituzioni”.

Un altro tema ricorrente è quello della crisi ambientale. Il Papa sottolinea che Singapore, nella sua posizione, ha accesso “a capitali, tecnologie e talenti, risorse che possono guidare l’innovazione per prendersi cura della nostra casa comune”, e afferma che l’impegno del Paese “per uno sviluppo sostenibile e per la salvaguardia del creato è un esempio da seguire, e la ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali può incoraggiare altri Paesi a fare lo stesso”.

Insomma, conclude il Papa, “Singapore è un brillante esempio di ciò che l’umanità può realizzare lavorando insieme in armonia, con senso di responsabilità e con spirito di inclusività e fraternità”, parole che sono "un po' un riassunto" dell'impegno dei singaporesi, aggiunge Papa Francesco