Dili , lunedì, 9. settembre, 2024 10:00 (ACI Stampa).
L’edificio civile e l’edificio cattolico, il segno di una storia che è cambiata con l’indipendenza e il tempio della Chiesa che, in fondo, quella indipendenza la ha ispirata, sostenuta e favorita, tanto che proprio grazie a quell’impegno buona parte della popolazione del Paese divenne cattolica. Papa Francesco comincia il suo soggiorno in Timor Est, nella sua capitale Dili, e i primi due luoghi di interesse sono il Palazzo Presidenziale e la cattedrale dell’Immacolata Concezione.
Dili è la capitale. Quasi 180 mila abitanti, un porto e centro commerciale di grande importanza colonizzata dai portoghesi nel 1520 e poi contesa da spagnoli, olandesi, britannici, occupata dai giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale fino al 1945, e quindi restituito ai portoghesi fino al 1975. Un anno di indipendenza, e poi, nel 1976, l’invasione indonesiana, che ha creato un conflitto lunghissimo, che ha provocato la morte di una cifra compresa tra le 60 e le 100 mila persone, con eventi drammatici come il massacro di Santa Cruz del 12 novembre 1991 – ovvero la repressione violenta delle dimostrazioni indipendentiste.
Due anni prima, Giovanni Paolo II era stato a Timor Est, e non si era chinato a baciare la terra per non legittimare l’occupazione indonesiana, ma aveva voluto che un lembo di terra fosse raccolto e portato alla sua bocca.
L’attività della Chiesa durante il periodo della lotta per l’indipendenza ha forgiato il carattere dei timorensi. Due sono i luoghi di culto principali: la chiesa di Motael, la più antica chiesa cattolica del Paese, costruita nel 1955 quando si era sotto la dominazione portoghese, poi la cattedrale dell’Immacolata Concezione, la più grande cattedrale romano cattolica del Sud Est asiatico.
È qui che il Papa incontra i catechisti, religiosi e sacerdoti di Timor Est. La costruzione della cattedrale fu progettata già nel 1984, quando il governo indonesiano diede un finanziamento completo di 235 mila dollari per costruirla, e il presidente indonesiano Suharto la inaugurò ufficialmente il 2 novembre 1988. Giovanni Paolo II la benedisse nel 1989.