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Papa Francesco a Port Moresby: "Coltivare e condividere la nostra gioia di essere Chiesa"

il Pontefice suggerisce tre concetti chiave: il coraggio di cominciare, la bellezza di esserci e la speranza di crescere

Papa Francesco a Port Moresby |  | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco a Port Moresby | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco a Port Moresby |  | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco a Port Moresby | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco a Port Moresby |  | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco a Port Moresby | Daniel Ibanez CNA

Nel Santuario di Maria Ausiliatrice, a Port Moresby, il Papa si è intrattenuto con i Vescovi della Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone, con i Sacerdoti, i Diaconi, i Consacrati e le Consacrate, i Seminaristi e i Catechisti.

Anche in questa occasione il Pontefice - nella riflessione offerta ai presenti -suggerisce tre concetti chiave: il coraggio di cominciare, la bellezza di esserci e la speranza di crescere.

Per quanto riguarda il coraggio di cominciare, il Papa ha osservato che nonostante i primi fallimenti i primi missionari “non si sono arresi: con grande fede e con zelo apostolico hanno continuato a predicare il Vangelo e a servire i fratelli, ricominciando molte volte dove non avevano avuto successo, con tanti sacrifici. È grazie a loro che siamo qui e che oggi, nonostante le sfide che pure non mancano, continuiamo ad andare avanti, senza paura, sapendo che non siamo soli: è il Signore che agisce, in noi e con noi”. Francesco ha ricordato poi di lavorare a partire dalle periferie, pensando “alle persone appartenenti alle fasce più disagiate delle popolazioni urbane, come anche a quelle che vivono nelle zone più remote e abbandonate, dove a volte manca il necessario. E ancora a quelle emarginate e ferite, sia moralmente che fisicamente, dal pregiudizio e dalla superstizione, a volte fino a rischio della vita, come ci hanno ricordato. Vicinanza, compassione e tenerezza. Se un prete, un vescovo, non sono vicini, compassionevoli e teneri non hanno lo spirito di Gesù”.

Il secondo aspetto è la bellezza di esserci. “Il tesoro più bello agli occhi del Padre siamo noi, stretti attorno a Gesù, sotto il manto di Maria, spiritualmente uniti a tutti i fratelli e le sorelle che il Signore ci ha affidato” e citando Benedetto XVI, Francesco ribadisce che è importante “coltivare e condividere con loro la nostra gioia di essere Chiesa. La bellezza di esserci, allora, non si sperimenta tanto in occasione dei grandi eventi e nei momenti di successo, quanto piuttosto nella fedeltà e nell’amore con cui ogni giorno ci si impegna a crescere insieme”.

Infine la speranza di crescere. Oggi noi dobbiamo “avere fiducia nella fecondità del nostro apostolato, continuando a gettare piccoli semi di bene nei solchi del mondo. Noi continuiamo ad evangelizzare, pazientemente, senza lasciarci scoraggiare da difficoltà e incomprensioni”.

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