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Indonesia. Le tre parole di Papa Francesco ai vescovi e ai sacerdoti: “Fede, fraternità, compassione”

Indonesia. L'incontro con i Vescovi, i Sacerdoti, i Diaconi, i Consacrati, le Consacrate, i Seminaristi e i Catechisti

Il Papa presso la Cattedrale di Giakarta |  | Daniel Ibanez / ACI group
Il Papa presso la Cattedrale di Giakarta | Daniel Ibanez / ACI group
Il Papa presso la Cattedrale di Giakarta |  | Daniel Ibanez / ACI group
Il Papa presso la Cattedrale di Giakarta | Daniel Ibanez / ACI group

Presso la Cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione a Giakarta il Papa incontra la Conferenza Episcopale indonesiana, i sacerdoti, i consacrati, le consacrate, i seminaristi e catechisti. Il Papa arriva all’ingresso principale della Cattedrale, dove viene accolto dal Cardinale Arcivescovo di Jakarta, dal Presidente della Conferenza Episcopale e dal Parroco.

Un momento intenso quello con il mondo religioso nel principale luogo di culto cattolico della capitale indonesiana, la Cattedrale dedicata a Maria. “Tutte le genti mi chiameranno beata”, questa la scritta sulla scultura di Maria che accoglie i fedeli all'ingresso della Cattedrale.

Durante l'incontro ci sono varie testimonianze: quella di una suora, di un sacerdote, di un catechista. L'Indonesia è un paese a maggioranza musulmana, il più popoloso del mondo. Ricordiamo che dei 280 milioni di abitanti, solo il 3% è cattolico. La Conferenza Episcopale Indonesiana è stata istituita nel 1987. Il suo attuale Presidente è Monsignor Antonius Franciskus Subianto Bunyamin.

“La Chiesa la portano avanti i catechisti, i catechisti sono coloro che vanno avanti, avanti…poi vengono le suorine, subito dopo i catechisti, poi ci sono i preti, i vescovi. Ma i catechisti sono al fronte, sono la forza della Chiesa. Una volta in uno di quei viaggi in Africa il Presidente della Repubblica mi ha detto che era stato battezzato dal suo papà catechista, la fede si trasmette a casa, la fede si trasmette in dialetto, e le catechiste insieme alle mamme e alle nonne portano avanti questo tema, i catechisti sono bravi”, dice il Papa a braccio subito dopo le testimonianze.

“Tutti siamo fratelli e ognuno ha il suo compito per far crescere il popolo di Dio”, aggiunge Papa Francesco.

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“Fede, fraternità, compassione”. Sono queste poi le tre parole su cui riflette Francesco nel suo discorso ai presenti in Cattedrale.

Fede. "L’Indonesia è un grande Paese, con enormi ricchezze naturali, a livello di flora, di fauna, di risorse energetiche e di materie prime, e così via. Una ricchezza così grande potrebbe facilmente trasformarsi, letta con superficialità, in motivo di orgoglio e di presunzione, ma, se considerata con mente e cuore aperti, può essere invece un richiamo a Dio, alla sua presenza nel cosmo e nella nostra vita, come ci insegna la Sacra Scrittura. È il Signore, infatti, che dona tutto questo. Non c’è un centimetro del meraviglioso territorio indonesiano, né un istante della vita di ognuno dei suoi milioni di abitanti che non sia dono suo, segno del suo amore gratuito e preveniente di Padre".

Fraternità. "Vivere la fraternità, allora, vuol dire accogliersi a vicenda riconoscendosi uguali nella diversità - dice il Papa riferendosi al fatto che l'Indonesia è davvero ricca di etnie e culture - questo è importante, perché annunciare il Vangelo non vuol dire imporre o contrapporre la propria fede a quella degli altri, ma donare e condividere la gioia dell’incontro con Cristo, mano nella mano…".

"È importante cercare di arrivare a tutti, come ci ha ricordato Suor Rina, con l’auspicio di poter tradurre in Bahasa Indonesia, oltre ai testi della Parola di Dio, anche gli insegnamenti della Chiesa, per renderli accessibili a più persone possibile", commenta il Papa riferendosi ad una delle testimonianze.

"E lo ha evidenziato anche Nicholas, descrivendo la missione del catechista con l’immagine di un ponte che unisce. Questo mi ha colpito, e mi ha fatto pensare allo spettacolo meraviglioso, nel grande arcipelago indonesiano, di migliaia di ponti del cuore che uniscon tutte le isole, e ancora di più a milioni di tali ponti che uniscono tutte le persone che vi abitano! Ecco un’altra bella immagine della fraternità: un ricamo immenso di fili d’amore che attraversano il mare", aggiunge Papa Francesco.

Infine la parola compassione, che è "molto legata alla fraternità", “condividere i sentimenti”. "Vuol dire anche abbracciarne i sogni e desideri di riscatto e di giustizia, prendersene cura, farsene promotori e cooperatori, coinvolgendo anche altri, allargando la rete e i confini in un grande dinamismo espansivo di carità. Questo non vuol dire essere comunista, vuol dire carità e amore. La compassione non offusca la visione reale della vita, anzi, ci fa vedere meglio le cose, nella luce dell’amore, con gli occhi del cuore", dice il Papa.

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“Quando io confesso chiedo sempre se fanno elemosina e mi rispondono si, poi io chiedo anche se toccano mentre fanno elemosina…la compassione è soffrire, patire, accompagnare nei sentimenti”, aggiunge a braccio il Pontefice.

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