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Giacarta, la città "vittoriosa e prospera" che presto sarà abbandonata

La prima tappa del viaggio di Papa Francesco nel Sud Est Asiatico

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“Vittoriosa e prospera”, questo significa Giacarta in lingua giavanese. Si perché l' Indonesia è composta da più di 17 mila isole nel Sud Est Asiatico e a pensarci fa subito libro di avventura.

In effetti la storia della città che oggi è capitale è antica ma conosciuta soprattutto da dopo la colonizzazione portoghese della Malacca nella prima metà del 1500.

Poi ci furono gli olandesi nel 1600 fino alla indipendenza nel 1945 dichiararono l’indipendenza.

Inizia la modernizzazione della città. Il presidente Suharto, al potere dal 1967 al 1988, fa di Giacarta un città legata ad un’economia globale che sfruttava le risorse naturali della nazione.

Oggi la città soffre molto a causa dei problemi dovuti alla congestione del traffico e all’inquinamento atmosferico e il lusso estremo si confronta con la povertà estrema. Nel centro storico, Kota Tua, si trovano ancora alcuni luoghi caratteristici della vecchia Batavia, come l’antico porto di Sunda Kelapa, dove sono ancorate tuttora le tradizionali golette Phinisi, la piazza Taman Fatahillah, il Museo di Storia di Jakarta, etc. Punto di riferimento è anche

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la Cattedrale neogotica cattolica romana di Santa Maria dell’Assunzione e la Moschea di Istiqlal, la più grande del sud-est asiatico.

Ma Giacarta sta sprofondando a causa della subsidenza, dovuta all’eccessivo prelievo di acqua nel sottosuolo, e nel 2019 il governo ha deciso la costruzione di una nuova capitale nella giungla, sull’isola del Borneo, nella regione del Kalimantan orientale, al centro del Paese e in una zona meno esposta a disastri naturali. Decisione, criticata duramente dagli attivisti ambientali. La città si chiamerà Nusantara, “arcipelago” in lingua giavanese, e secondo i piani verrà completata nel 2045.

L' Arcidiocesi di Jakarta è nata il 22 agosto1973 anche se dal 1841 c'è una autorità ecclesiastica, e oggi i cattolici sono circa 560 mila. L' Arcivescovo di Jakarta, il Cardinale Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, è nato a Sedayu, arcidiocesi di Semarang, il 9 luglio 1950 ed è stato creato nel Concistoro del 5 ottobre 2019 con il Titolo dello Spirito Santo alla Ferratella.

Il Palazzo presidenziale dove il Papa farà i suoi incontri con le autorità ha una storia che inizia con la villa del commerciante Jacob Andries van Braam, costruita a Rijswijk nel 1804. La tenuta fu acquistata dal governo delle Indie orientali olandesi per ospitare le riunioni dell’Amministrazione e del Consiglio. Durante la metà del XIX secolo, il palazzo di Rijswijk (Palazzo Negara) non era più sufficiente, così il governatore generale Pieter Mijer ordinò. la costruzione di un nuovo edificio. L’edificazione iniziò nel marzo del 1873, sotto l’amministrazione del governatore generale olandese James Loudon. Il palazzo neo-palladiano fu costruito nella parte meridionale del parco di Rijswijk, di fronte a Koningsplein, oggi Piazza Merdeka. I lavori terminarono nel 1879 durante l’amministrazione del governatore generale Johan Wilhelm van Lansberge. Proprio nell’edificio, conosciuto anche come Istana Gambir (Palazzo Gambir), nel 1949, gli indonesiani dichiararono l’indipendenza dagli olandesi e inneggiarono alla libertà

urlando “Merdeka!”, ossia “Libertà!”. Da quel momento, Palazzo Gambir divenne noto come Palazzo Merdeka. Il 27 dicembre 1949, il giorno dopo la cerimonia, il presidente Sukarno e la sua famiglia arrivarono da Yogyakarta e vi si stabilirono.

Il Papa incontra Il Presidente uscente della Repubblica d’Indonesia, il signor Joko Widodo, che il prossimo 20 ottobre, dopo il suo secondo e ultimo mandato, non potendo ricandidarsi, cederà. il passo al suo successore, eletto lo scorso 14 febbraio, Prabowo Subianto, del Partito del Movimento della Grande Indonesia.

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