Advertisement

Papa Francesco è partito per il viaggio più lungo del suo pontificato

Indonesia, Papua Nuova Giunea, Timor Leste e Singapore, il rientro il 13 settembre

Papa Francesco si imbarca |  | Vatican Media
Papa Francesco si imbarca | Vatican Media
Il Papa a bordo |  | Vaticannews
Il Papa a bordo | Vaticannews

Saranno le 6 e mezzo di domani mattina a Roma quando il Papa arriverà a Giacarta per la prima tappa del più lungo viaggio del pontificato di Papa Francesco.

La partenza questo pomeriggio alle 17.32 per un volo di circa 13 ore. A Giacarta saranno le 11.30 del mattino e per il Papa solo un veloce saluto ufficiale e poi il trasferimento in Nunziatura.

Oggi pomeriggio, poco dopo le 16, una quindicina di uomini e donne senza fissa dimora, accompagnati dal cardinale Konrad Krajewski, l'assistente di Sua Santità, hanno fatto visita a Papa Francesco a Casa Santa Marta prima della sua partenza.

In aereo con il Papa non ci sarà il cardinale Pietro Parolin, segretario di stato vaticano perché il 3 settembre celebrerà i funerali della mamma morta il 31 agosto scorso. Ad accompagnare il Papa ci sarà invece il cardinale Tagle come previsto con il seguito.

Nella intervista consueta rilasciata ai media vaticani il Cardinale ha ricordato che il senso del viaggio è la vicinanza della prossimità e del dialogo soprattutto con l Islam e non solo. In particolare all’Indonesia, "dove, grazie anche al Pancasila, i cinque principi su cui si regge la Nazione, i rapporti fra i vari gruppi sono stati finora vissuti, fondamentalmente, all’insegna dell’accettazione dell’altro, del rispetto reciproco, del dialogo, della moderazione". Anche se alcuni violenti attentati hanno scosso la comunità cristiana negli anni passati.

Advertisement

Poi c'è la questione ambientale con le grandi  "disuguaglianze politiche ed economiche, così come la bellezza incontaminata della creazione deve fare i conti con le drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici e dello sfruttamento indiscriminato dei beni della natura" soprattuto in Papua Nuova Guinea.

Parolin ricorda anche il suo personale lavoro a Timore Leste: "Si aveva come la sensazione che si trattasse di una situazione completamente chiusa, bloccata. Pertanto, ho sempre considerato come una specie di “miracolo” quanto è avvenuto 25 anni fa, con il raggiungimento dell’indipendenza. La fede cristiana, che fa di Timor Leste il primo Paese cattolico dell’Asia, ha svolto un ruolo determinante nell’accompagnare gli sforzi verso tale traguardo".

Infine Singapore "esempio di pacifica convivenza nella società multiculturale e multi religiosa odierna".

Come di consueto il Papa invia dei telegrammi ai capi di stato dei paesi che sorvola, così nel telegramma  al presidente italiano Mattarella Francesco ricorda che  inizia il viaggio "mosso dal desiderio di incontrare fratelli nella fede e tutti coloro che in quelle nazioni ricche di valori umani e spirituali, sono stati testimoni di comunione solidale e di dialogo anche in tempi e situazioni segnati dalla prova".