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Estonia, il pellegrinaggio a Viru-Nigula compie 25 anni

Si è tenuto il 24 agosto il tradzionale pellegrinaggio nel santuario mariano inaugurato il Primo Maggio del 2000. Il prossimo anno, l’Estonia festeggerà il secolo dell’amministrazione apostolica

Philippe Jourdan | Il vescovo Philippe Jourdan a Viru Nigula | katolis.lv Philippe Jourdan | Il vescovo Philippe Jourdan a Viru Nigula | katolis.lv

Non c’è una diocesi in Estonia, ma una amministrazione apostolica, che fu stabilita nel 1924. Ed è, quella che ha sede aTallinn, la più antica amministrazione apostolica del mondo, che compie cento anni e che si prepara con una serie di festeggiamenti, sperando di poter aggiungere al programma la beatificazione di Edouard Profittlich, il gesuita tedesco che fu prelevato nel 1942 dai sovietici nella cattedrale di San Pietro e Paolo e non fece più ritorno, considerato un martire e considerato il primo santo estone.

Nella tradizione della Chiesa Cattolica in Estonia c’è ormai anche il pellegrinaggio verso la cappella di Santa Maria a Viru-Nigula, e quest’anno il pellegrinaggio è stato dedicato proprio al  centenario dell’amministrazione apostolica. Ma era anche un momento di festa, perché la tradizione del pellegrinaggio al santuario è iniziata con il Grande Giubileo del 2000, l’1 maggio. E, dunque, si tratta del 25esimo pellegrinaggio, una sorta di “nozze d’argento” con la Vergine di particolare importanza per l’Estonia.

Il vescovo Phillipe Jourdan, che guida l’amministrazione apostolica di Tallinn, ha sottolineato, riguardo il pellegrinaggio: “Il pellegrinaggio non è solo camminare e pregare. Nella Chiesa cattolica, un pellegrinaggio è tradizionalmente principalmente un viaggio di preghiera, in cui il pellegrino visita luoghi che sono particolarmente legati alla Vergine Maria e prega con la stessa fiducia con cui un bambino piccolo supplica sua madre: per sé, per la Chiesa, per il mondo”.

Il vescovo Jourdan ha poi aggiunto che “molte grazie e benedizioni rimarranno un mistero di Dio e ogni singola persona. La Chiesa ci consiglia di ringraziare Dio anche etiam ignotis, cioè per le grazie che abbiamo ricevuto anche se non le conosciamo, perché non siamo sempre consapevoli di ciò che Dio sta facendo nelle nostre vite e nei nostri cuori”.

Fu Pio XI a ripristinare una gerarchia nella Chiesa cattolica di Estonia, stabilendo l’amministrazione apostolica nel 1924. Prima, i cattolici in terra estone facevano capo all’arcidiocesi di Riga, in Lettonia. La decisione di Pio XI diede ai cattolici estoni una nuova vita.

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Il vescovo Jourdan ha anche chiesto di pregare perché la Chiesa abbia presto la beatificazione dell’arcivescovo Edouard Profittlich, primo amministratore apostolico di Estonia.

Sebbene i pellegrinaggi siano iniziati nel 2000, la cappella di Viru Nigula ha una antica tradizione. Costruita nel XIII secolo come uno dei primi edifici in pietra nella parte Nord della Livonia, si pensa sia stata fondata da mercanti ruteni che si fermavano nella località andando verso i porti di Mahu o Kaupsaare, e decisero di costruire un piccolo luogo di culto vicino il villaggio di Koila sul modello edi diversi santuari nelle terre di Ryazan e Smolensk, e in particolare la piccola chiesa rutena di Santa Paraskeva, patronata dei mercanti e delle fiere, che si trova sulla piazza del mercato di Smolensk.

Nonostante l’importanza della località, al crocevia di diverse rotte mercantili, già tra il XIV e il XV secolo la cappella era in rovina, probabilmente a causa delle deteriorate relazioni politiche tra i Cavalieri Teutonici e la Rutenia. La cappella fi ricostruita solo a seguito della guerra Rus’-Teutonica del 1501 – 1503, su iniziativa del Comando dell’Ordine Livoniano di Tallinn per celebrare la vittoria della battaglia di Smolin nel 1502.

Fu registrata per la prima volta nei documenti nel 1534, posta direttamente sotto la cura del comandante di Tallinn Anders Interbach, che era anche vicario della chiesa di Viru Nigula.

La chiesa fu nuovamente in declino dopo la Riforma, e fu luogo di riunione di molti mercanti – sembra dai documenti – vi compirono depravazioni e vizi pagani, tanto che nel 1645 ci fu una lamentale riguardo la “mostruosa idolatria” che prevaleva nella cappella.

La situazione durò per diversi anni, mentre la cappella andava in rovina, finché, nel XIX secolo, i contadini del luogo quasi non ricordavano la storia dell’antica cappella.

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In seguito, ci fu un approccio più scientifico alle reliquie dell’edificio, si cercarono di spiegare le loro origini, e cominciò la tradizione di identificare la sua fondazione con la vittoria dell’Ordine Livoniano contro i Ruteni. Nel 1897, ci fu il primo rinnovo della cappella.