Non a caso il sottotitolo recita: Viaggio nel cuore cristiano dell’identità occidentale. Seguendo appunto il filo rosso di una realtà, ossia di quello che è successo nel tardo Medioevo e nel primo Rinascimento, quando il cristianesimo ha permeato totalmente la civiltà toscana, in ogni suo aspetto, dalle mense alla carità, dai grandi riti alle veglie serali intorno ai focolari domestici, dai castelli, dagli eremi, dai palazzi dei Signori alle torri cittadini, alle case degli artigiani alle edicole ai crocicchi delle strade, agli eremitaggi nascosti tra i boschi. In una stupefacente sequenza qui nascono, si formano, operano schiere di artisti di incomparabile grandezza, e insieme studiosi e intellettuali. E soprattutto santi, santi il cui solo nome fa vibrare l’animo: Caterina e Bernardino, tra i tanti.
Dunque Dio, incarnato nella storia degli uomini, si è incarnato, potremmo dire in modo particolare, nella Toscana di quell’epoca e da lì non se n’è più andato. Un’identità di fede vissuta di un popolo e della sua cultura da cui – in quello straordinario e inspiegabile moltiplicarsi di santi e sante, genialità artistiche e scientifiche – sono scaturiteopere, studi, vicende, scoperte che hanno effettivamente plasmato la civiltà occidentale. Ed è la cifra dello stupore quella che segna ogni incontro, ogni storia, ogni visione di questo viaggio.
Quello a cui invita l’autore è un viaggio attraverso diversi percorsi da Firenze e per Firenze che fa tappa in tante città toscane, segnate dall’inconfondibile matrice cristiana: Pisa, Lucca, Pistoia, Prato, Arezzo, Siena, la spada nella roccia di San Galgano ma anche lo sposalizio di Campiglia d’Orcia, la Maremma, gli Etruschi, pontefici illustri, artisti, matematici e filosofi che hanno lasciato segni indelebili nella storia universale. Luoghi abitati da mistici, poeti, pensatori, mercanti, artisti, banchieri, artigiani e contadini: una fiumana di gente, che a buon diritto si sono guadagnati nel tempo l’etichetta di «maledetti toscani», certo, ma tutti, santi e peccatori, con la stessa fede di fronte a Dio che si è fatto carne ed «è venuto ad abitare in mezzo a noi». Tra tanti giganti la figura più grande di tutti quella di Dante, naturalmente.
Al lettore appare dunque un ritratto inedito della Toscana, universalmente considerato, ormai, una sorta di luna park delle meraviglie, di cui consumare tutto, il più velocemente possibile, paesaggi, monumenti, cibi, vini, che si trasformano in un caleidoscopio turbinante in cui perdersi e rimanere storditi. Questo libro, invece, è un concreto invito a contemplare, a incontrare, a meditare, a conoscere.
Seguendo itinerari disegnati su una terra in cui tutto è espressione della fede cristiana, non solo le opere che ancora oggi catalizzano gli sguardi di milioni di persone, ma le architetture delle città e dei paesi, ma anche i paesaggi, plasmati dalla presenza umana in un connubio miracoloso con la natura, tra campi, vigneti, colline e i cipressi nella sua campagna (sì, tanto per citare, i cipressi di Bolgheri “in duplice filar” di carducciana memoria) .
A proposito di citazioni, il libro di Socci ne è intrecciato, insieme a ricostruzioni storiche, racconti, descrizioni di opere, cenni biografici. Borghi e città, grandiose e universalmente note come Firenze, Siena, Lucca, Pisa, ma anche minuscole pievi e campagne, alla ricerca del bello, del buono e del vero, dalla Maremma alle Alpi Apuane; da Certaldo, il paese di Boccaccio, a Vinci, patria natia di Leonardo, a Cortona dove il Beato Angelico ha lasciato l’Annunciazione. Nel mare di colline della Val d'Orcia “è dolce naufragar” della mente e del corpo. Isole che sembrano sorgere dall’oceano di fantasia come l’Isola di Montecristo, che generazioni di persone hanno conosciuto grazie al romanzo di Dumas, e che è stato luogo di eremiti e di santi, le cui vicende intrecciano realtà e leggenda. Foreste remote e ancestrali, silenzi che le abitano e ci avvolgono e ci parlano, ci ricordano che quei luoghi non sono semplicemente luoghi da visitare e scoprire, ma di cui avvertiamo una nostalgia senza nome, che non sappiamo spiegarci, ma che in realtà ci dicono che questa è anche casa nostra, è qui che ci sono le nostre radici più profonde e più forti.
Antonio Socci, Dio abita in Toscana, Rizzoli Editore, pp. 408, euro 19
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