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Perdonanza Celestiniana, l'Arcivescovo Metropolita de L’Aquila, D'Angelo: un incontro con la Misericordia

Si è chiusa la Porta Santa della Perdonanza Celestiniana con la celebrazione dell'Arcivescovo Metropolita de L'Aquila

L'Arcivescovo D'Angelo in un momento della celebrazione di ieri | L'Arcivescovo D'Angelo in un momento della celebrazione di ieri | Credit FB/Perdonanza Celestiniana L'Arcivescovo D'Angelo in un momento della celebrazione di ieri | L'Arcivescovo D'Angelo in un momento della celebrazione di ieri | Credit FB/Perdonanza Celestiniana

Con la celebrazione di ieri, presieduta da Monsignor Antonio D'Angelo, Arcivescovo Metropolita de L'Aquila, si è chiusa la Porta Santa di Santa Maria di Collemaggio, nella 730esima Perdonanza Celestiniana.

Le parole del Vescovo riflettono sull'importanza della Misericordia con lo sguardo già proiettato verso il prossimo Giubileo. D'Angelo prende spunto dal Vangelo di ieri con il racconto del martirio di San Giovanni Battista: "Il brano del Vangelo ci presenta l’episodio del martirio di San Giovanni Battista. E’ significativa l’espressione di San Giovanni: “Non ti è lecito”. Questa espressione richiama alla giustizia, alla verità della vita e delle scelte che si devono fare. Non si può fare come si vuole, c’è un codice interiore che regolamenta la vita". 

E continua: "La sua posizione si aggrava quando la figlia di Erodiade danza, e lui, davanti a tutti, fa una promessa: “chiedimi qualsiasi cosa”. Questo suo impegno lo imprigiona, gli mette un legaccio, infatti alla richiesta della ragazza pur rimanendoci male non è capace di dire no, a causa del giuramento fatto davanti ai commensali. Se avesse mancato al giuramento fatto avrebbe compromesso se stesso, avrebbe fatto una brutta figura. Qui possiamo constatare che le sue convinzioni di giustizia  verità erano deboli, non radicate nel profondo. Ciò rivela l’ambiguità che abita il cuore dell’uomo. Al contrario, San Giovanni Battista rimane fedele alla verità fino alla morte". 

Nell'ultima parte dell'omelia, il pensiero va alla Perdonanza che "deve aiutarci proprio in questo, vincere la nostra ambiguità, rafforzare le scelte e i valori che portiamo dentro". Percciò è importante incontrare la Misericordia che "rigenera e genera la coscienza di ogni persona".  

Sottolinea, infine, l'importanza della coerenza per ogni cristiano: "Bisogna sottolineare che la coerenza più difficile riguarda i valori che segnano la vita personale, quei valori che rendono nobile la persona. Essere veri e leali con se stessi è il principio attorno al quale ruota la grandezza di un uomo". 

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E conclude: "Siamo prossimi all’inizio del Giubileo, ci stiamo preparando celebrando “l’Anno della Preghiera e del Perdono”, due coordinate fondamentali per il cammino della vita. La fede non è un optional nel corso dell’esistenza ma fuoco che illumina gli eventi della vita per fa entrare nell’eternità, non come tempo, ma come pienezza di vita in comunione con Dio".