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Cosa deciderà Papa Francesco per la Pontificia Università Urbaniana?

In corso in Vaticano una assemblea plenaria ad hoc del Dicastero per la evangelizzazione dei Popoli

La Pontificia Università Urbaniana |  | www.urbaniana.va La Pontificia Università Urbaniana | | www.urbaniana.va

Lo scopo è quello di decidere come ripensare la Pontifica Università Urbaniana, quella per intenderci che forma sacerdoti per le Missioni, ma non solo ovviamente.

Oggi e domani i membri del Dicastero per l’Evangelizzazione Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari partecipano a Roma a una “Assemblea plenaria straordinaria”. Partecipano Cardinali, Vescovi, religiose e missionari provenienti dai cinque Continenti penseranno il futuro dell’istituzione voluta  quasi quattrocento anni fa da Papa Urbano VIII per sostenere le Chiese di tutto il mondo nella loro opera apostolica di annuncio del Vangelo.

La Plenaria è solo una tappa di cammino e di confronto che dura da tempo anche grazie alle osservazioni delle 26 Conferenze episcopali delle Chiese presenti nei territori di competenza del Dicastero missionario.

Ripensare gli strumenti per la missione quindi con alcuni suggerimenti come aumentare il numero di Centri di studio e ricerca concentrati su aree didattiche e temi specifici, sul modello del Centro di studi cinesi e asiatici già operante in Urbaniana dal 1975. Potranno essere valorizzate e rilanciate in forme nuove risorse talvolta latenti come il rapporto con la rete di ben 106 Istituti e Centri di studio affiliati o collegati in vario modo all’Università pontificia. Centri e Istituti sparsi in 40 Paesi del mondo, che rappresentano anche preziosi canali di contatto e comunione costante tra la comunità accademica dell’Urbaniana con le Chiese locali e le loro istituzioni di studio e formazione.

Un primo rinnovamento era iniziato lo scorso anno con la nomina del Professor Vincenzo Buonomo come Delegato Pontificio per la Pontificia Università Urbaniana, con funzioni di Magnifico Rettore.

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Uno dei compiti, e non solo per la Urbaniana, è quello di "evitare doppioni" come ha in mente Papa Francesco.

Un lavoro impegnativo considerando la storia dell' Urbaniana. Come si legge sulla agenzia Fides, "Il Collegio Urbano, primo nucleo di quella che oggi è l’università del Gianicolo, fu istituito già nel 1627 per formare il personale delle Chiese locali per la missione di annunciare il Vangelo nelle rispettive circoscrizioni ecclesiastiche. Si trattava di fornire a seminaristi, sacerdoti e suore strumenti intellettuali, pastorali e spirituali utili a compiere la loro missione al servizio delle rispettive Chiese di provenienza. Già prima della metà del Seicento, nella sede del Palazzo storico di piazza di Spagna (che oggi ospita il Dicastero missionario), studenti provenienti da territori direttamente soggetti a Propaganda Fide risiedevano e frequentavano le lezioni in latino nella diversità di lingue e visioni culturali di provenienza, uniti nella fede. Nella sua immanenza alla storia della Congregazione di Propaganda Fide, anche la Pontificia Università Urbaniana ha assunto i connotati genetici che la rendono istituzione “globale”. Con la continua tensione a far incontrare l’unità della fede cattolica con la diversità delle culture, delle forme politiche, delle civiltà, delle lingue. Le moltitudini di studenti che il Collegio Urbano e la Pontificia Università Urbaniana hanno portato a Roma dai loro rispettivi Paesi, senza stravolgere le loro culture, possono essere viste anche come uno straordinario esperimento, “un contributo alla comprensione reciproca e al rispetto tra popoli e culture” (Gianpaolo Romanato), iniziato secoli prima dei programmi “Erasmus” ora attivati dalle moderne istituzioni accademiche".

La "conversione missionaria" che chiede Papa Francesco che nell'ordine dei Dicasteri della Curia romana ha messo al primo posto Propaganda Fide al posto della Dottrina della Chiesa, comincia proprio da qui. Domani i partecipanti alla Plenaria ascolteranno le indicazioni di Papa Francesco.