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"Spera ed agisci con il Creato": la Giornata del Creato. Intervista al professor Morandini

Per il professor Morandini, direttore di "Credere Oggi": la salvaguardia del Creato è una questione teologica

La Giornata del Creato 2024 | La Giornata del Creato 2024 | Credit Sito CEI La Giornata del Creato 2024 | La Giornata del Creato 2024 | Credit Sito CEI

“Spera e agisci con il creato: è il tema della Giornata di preghiera per la cura del creato, il prossimo 1° settembre. E’ riferito alla Lettera di san Paolo ai Romani 8,19-25: l’Apostolo sta chiarendo cosa significhi vivere secondo lo Spirito e si concentra sulla speranza certa della salvezza per mezzo della fede, che è vita nuova in Cristo. Perciò lo Spirito è ora, realmente, ‘la caparra della nostra eredità’ ( Ef 1,14), come pro-vocazione a vivere sempre protesi verso i beni eterni, secondo la pienezza dell’umanità bella e buona di Gesù. Lo Spirito rende i credenti creativi, pro-attivi nella carità. Li immette in un grande cammino di libertà spirituale, non esente tuttavia dalla lotta tra la logica del mondo e la logica dello Spirito, che hanno frutti tra loro contrapposti ( Gal 5,16-17)”.

Partiamo dall’incipit del messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, intitolato ‘Spera ed agisci con il Creato’, di papa Francesco per chiedere al prof. Simone Morandini, membro del comitato esecutivo del Segretariato Attività Ecumeniche, rappresentante dell’ATISM (Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale) nel CATI (Coordinamento Associazioni Teologiche Italiane) e direttore di ‘Credere Oggi’, di raccontare in quale modo è possibile agire e sperare con il creato:

“Molti sono i modi in cui possiamo agire per il creato, avviando stili di vita sostenibili, decarbonizzando l’economia, custodendo la biodiversità. La sottolineatura del Tempo del Creato di quest’anno invita a vivere tali pratiche come speranza con il creato; il riferimento è al grande testo paolino ai Romani 8, 19-23, in cui si parla di un gemito della creazione: sottoposta attualmente alla vanità, essa anela ad una liberazione, come nelle doglie del parto. Papa Francesco nel messaggio per la Quaresima del 2019 ha però anche sottolineato come tale passaggio sarà possibile solo quando i figli di Dio si mostreranno all’altezza della loro vocazione, in un agire responsabile di cura della vita”.

 

Perché la salvaguardia del creato è una questione teologica?

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“La salvaguardia del creato è un impegno concretissimo, che coinvolge politica, tecnica, economia… ma anche le chiese e la teologia. Si tratta di ritrovare fino in fondo lo spessore di una teologia della creazione, quale contributo ricco di senso ad un’etica ambientale. é quanto ho cercato io stesso di fare (assieme agli amici Fulvio Ferrario, evangelico, e Panagiotis Yfantis, ortodosso) nel volume Il mondo buono di Dio (2024), quale contributo per una riflessione interconfessionale in tal senso”.

 

In quale modo la creazione è coinvolta nel processo di una nuova nascita?

“Siamo troppo abituati a collegare la salvezza donataci da Dio esclusivamente alla realtà umana (o magari anche soltanto alla nostra anima). In realtà la Scrittura evidenzia come Dio operi per il rinnovamento dell’intero creato: c’è una dimensione cosmica della nuova nascita che papa Francesco riprende con forza negli ultimi numeri di Laudato Sì”.

 

L’obbedienza allo Spirito come può cambiare l’atteggiamento dell’essere umano?

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“Lo Spirito di Gesù Cristo è anche il soffio creatore che opera in Genesi; respirare in sintonia con esso significa scoprirsi in relazione con l’intero creato, accogliendolo nella nostra preghiera, ma anche orientandoci ad una conversione ecologica che ci renda davvero responsabili per il futuro della nostra terra”.

 

Tale giornata di preghiera per il Creato come incide nel dialogo ecumenico?

“In realtà la giornata per il Creato (ed il più ampio Tempo del Creato) ha una matrice ecumenica fin dalla sua origine. L’iniziativa nasce, infatti, dalla proposta del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli di orientare in tal senso la celebrazione del 1^ settembre (inizio dell’anno liturgico ortodosso). Ripresa negli anni successivi da numerosi organismi ecumenici e da parecchie chiese europee, la proposta ha poi visto nel 2015 l’adesione della Chiesa Cattolica. 

Negli anni successivi il messaggio che papa Francesco invia ogni anno per l’occasione è stato più volte scritto a più mani (con il patriarca Bartolomeo e/o con il primate anglicano). Attualmente poi il tema dell’anno viene scelto da un comitato ecumenico di cui la Chiesa Cattolica è parte, assieme a molti altri soggetti dell'ecumene cristiana.

Si tratta quindi di un tempo particolarmente propizio per una collaborazione ecumenica anche sul piano locale e numerose sono ogni anno le iniziative in tal senso. Non è casuale che i materiali proposti dalla Cei per vivere al meglio questa giornata e questo mese siano sulla pagina dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo ed il Dialogo, che li ha curati insieme all’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro